La Russia usa il riconoscimento facciale per identificare i dissidenti

Le autorità russe hanno utilizzato il riconoscimento facciale per identificare e arrestare alcuni cittadini presenti al funeraledi Alexei Navalny.

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a cura di Marco Silvestri

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Le autorità russe hanno usato la tecnologia di riconoscimento facciale per identificare i partecipanti al funerale dell'oppositore russo Alexei Navalny. La cerimonia tenutasi lo scorso 1° marzo, ha visto la partecipazione di centinaia di sostenitori che hanno sfidato le rigide leggi russe contro i dissidenti che sostengono l'Ucraina e, più in generale, sono critici verso le politiche del Cremlino. Almeno cinque i cittadini fermati a Mosca secondo il gruppo di monitoraggio russo OVD-Info.

Una donna ripresa dalle videocamere mentre esclamava "Gloria agli eroi", è stata accusata di "esposizione di un simbolo proibito" e multata, per poi essere rilasciata il giorno seguente. Tuttavia, le accuse specifiche mosse contro altri partecipanti rimangono sconosciute. L'uso del riconoscimento facciale ha permesso alla polizia russa di tracciare gli individui in modo preciso grazie all'installazione di nuove telecamere di sorveglianza attorno installate intorno alla chiesa e al cimitero nei giorni precedenti il funerale.

Questa tecnologia è stata ampiamente utilizzata dal governo russo per arrestare centinaia di manifestanti fin dall'inizio dall'invasione Ucraina. Nel 2017, Mosca ha lanciato una delle più grandi reti di sorveglianza video con riconoscimento facciale al mondo, consistente in 160.000 telecamere, più di 3.000 delle quali connesse al sistema di riconoscimento facciale.

Almeno tre delle aziende che forniscono gli algoritmi per i sistemi di riconoscimento facciale alla Russia, utilizzano chip di Nvidia o Intel. Anche la Cina fa largo uso del riconoscimento facciale per identificare i dissidenti, tanto da aver dato in dotazione degli occhiali in grado di effettuare registrazioni video al corpo di polizia, oltre ad aver impiegato sistemi in grado di riconoscere la camminata dei soggetti in modo da identificarli anche quando sono a volto coperto. Questo episodio sottolinea l'espansione globale dell'uso del riconoscimento facciale nelle operazioni di sorveglianza e controllo da parte dei governi e apre scenari inquietanti che ricordano molto da vicino i romanzi di Orwell.