La Top 10 delle startup fallimentari, chiuse nel 2017

Nel 2017 hanno chiuso 10 startup che avevano raccolto complessivamente 1,7 miliardi di dollari di investimenti. Da Jawbone a Juicero...

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a cura di Dario D'Elia

10 promettenti startup statunitensi sono fallite nel 2017 bruciando 1,7 miliardi di dollari di investimenti che avevano raccolto da venture capitalist e banche.

Nulla di nuovo, ma le cifre in ballo sono eclatanti. A dimostrazione del fatto che non basta una buona idea, un buon progetto e anche un buon team di sviluppo. Il successo di un prodotto o un servizio è il risultato complesso di numerose variabili, compreso un pizzico di fortuna e il "timing" - il momento giusto per sbarcare sul mercato. Senza contare la capacità di rilevare difetti anche eclatanti a prescindere dall'amore che si prova per la propria creatura.

Jawbone Up
Jawbone

Jawbone

Jawbone ha chiuso a luglio dopo aver raccolto 590 milioni di dollari in 14 round da 19 investitori. Era famosa per i suoi prodotti wearable ma qualcosa non ha funzionato sotto il profilo della gestione finanziaria. Oggi potrebbe risorgere grazie al nuovo progetto Jawbone Health Hub.

quixey serp
Quixey

Quixey

Quixey ha chiuso a maggio dopo una raccolta di 164 milioni di dollari in 4 round. È nata come motore di ricerca mobile e poi si è concentrata sullo sviluppo di un sistema di assistenza digitale per app. Probabilmente la concorrenza dei grandi ha ridotto i margini di crescita.

Beepi
Beepi

Beepi

Beepi dopo aver attirato 148 milioni di dollari in 5 round da 35 investitori è fallita a febbraio 2017. L'idea di partenza era vincente: un mercatino online per la compravendita di auto usate che consentiva di risparmiare sui costi che normalmente applicano i saloni. Gli operatori della piattaforma si occupavano di controllare, rimettere a posto e consegnare ogni auto. I costi del personale hanno contribuito a fare saltare il banco.

juicero
Jiucero

Juicero

Jiucero è senza dubbio la "regina" dei flop con 118 milioni di dollari raccolti in 4 round da 17 investitori. Ha chiuso questo mese dopo solo 16 mesi di operatività. Vendeva una sorta di dispenser (spremifrutta) da cucina con ricariche. Il problema è che queste ultime potevano essere usate semplicemente a mano senza spendere i 400 dollari del dispositivo.

Auctionata
Auctionata

Auctionata

Auctionata dal 2012 ha raccolto 95 milioni di dollari in 6 round da 15 investitori. Ha chiuso a febbraio e si occupava di aste online in streaming (in tempo reale) di opere d'arte e oggetti da collezione. Non ha funzionato a causa delle prestazioni broadband degli utenti, la gestione delle richieste e la mancanza di una cultura diffusa sul settore.

Yik Yak
Yik Yak

Yik Yak

Yik Yak ha raccolto 73 milioni di dollari in 3 round da 9 investitori. A maggio ha chiuso i battenti, anche se aveva raggiunto un buon successo con il suo social network anonimo. Cyberbullismo e contenuti sgradevoli ne hanno affossato ogni velleità. Numerose scuole ne hanno vietato l'uso e nel tempo l'audience è crollato.

Sprig
Sprig

Sprig

Sprig aveva convinto 26 investitori a puntare 56 milioni di dollari, ma a maggio tutto è stato chiuso definitivamente. Vendeva e consegnava (suoi) piatti naturali cucinati per pranzi e cene. Anche in questo caso la gestione contrattuale del personale ha contribuito ad affossare i conti.

Pearl
Pearl

Pearl

Pearl aveva raggiunto i 50 milioni di dollari di finanziamento in un round formato da 4 investitori.  Realizzava una videocamera per le targhe posteriori delle auto. Vantava anche un team formato da ex-ingegneri Apple. Probabilmente il prezzo del loro unico prodotto era troppo alto: 500 dollari. Senza contare che molte auto ormai montano come optional qualcosa di analogo.

Hello Sense
Hello Sense

Hello

Hello ha chiuso a giugno 2017 dopo una raccolta di 40 milioni di dollari in 4 round da 7 investitori. Realizzava il tracker per il sonno Sense e ha una lunga lista di prodotti venduti su Kickstarter. Il suo problema? Oggi quel tipo di tracker è integrato nella maggior parte degli smartwatch e dei fitness gadget.

HomeHero
HomeHero

HomeHero

HomeHero ha chiuso a febbraio dopo aver raccolto nel tempo 23 milioni di dollari in 3 round da 7 investitori. Puntava a fornire assistenza non-medicalizzata a casa. Si occupava di anziani e ogni persona con problemi, anche collaborando con gli ospedali. Non ha funzionato la gestione contrattuale e neanche la collaborazione con le assicurazioni mediche.


Tom's Consiglia

Guardare al fallimento come opportunità di crescita. È successo a Jobs, Lincoln, De Gaulle, J.K. Rowling, Rafa Nadal... Leggete "Il magico potere del fallimento: Perché la sconfitta ci rende liberi"