L'Agenda Digitale non cammina senza stampella economica

Il Ministro per lo Sviluppo Passera ha confermato che le iniziative dell'Agenda Digitale saranno messe in moto solo quando vi saranno risorse disponibili. Per i progetti a costo zero però non c'è problema: si parte con la sburocratizzazione degli scavi per la fibra.

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a cura di Dario D'Elia

L'Agenda Digitale firmata dal Ministro Passera non muoverà un passo senza adeguata copertura economica. "In questo momento non metteremmo mai in pericolo l'equilibrio di bilancio. Quindi man mano che ci saranno le risorse uno degli obiettivi prioritari sarà la ricerca e l'innovazione per le imprese e le aziende che crescono", ha dichiarato ieri durante l'assemblea di Federchimica.

Nella riunione di oggi ad esempio verrà discussa la possibilità di inserire emendamenti al DL crescita, come ad esempio un credito di imposta del 30% per i fornitori di reti e servizi che investono in dispositivi e sistemi trasmissivi di banda larga mobile nelle aree a fallimento di mercato (aree bianche NGN). Insomma, una proposta per combattere il digital divide, che però avrà bisogno di risorse - al momento indisponibili.

Gli operatori potranno usare la Trivella Spaziale?

Fortunatamente c'è ampio spazio per le iniziative a costo zero: la rimozione degli ostacoli burocratici ai lavori di scavo infatti non è da sottovalutare. Già prevista la nascita di un "Catasto nazionale federato delle infrastrutture del sottosuolo" per consentire a imprese e istituzioni locali di condividere dati sul territorio e favorire l'implementazione nonché la manutenzione delle reti.

La bozza dell'Agenda Digitale prevede anche uno speciale "combo" per rendere più agevole l'accesso della fibra ottica negli edifici. Da una parte la semplificazione delle procedure per ottenere un più agevole passaggio su fondi o facciate degli edifici, con tanto di termine di 60 giorni per l'azione dell'autorità competente.  Dall'altra un regolamento unico per gli scavi a impatto ridotto (mini-trincee) e quelli con tecnica "no dig".

Sul fronte mobile potrebbero cambiare le regole per l'attivazione delle cosiddette "small cell", ovvero gli apparati a bassa potenza che consentono una copertura mobile tra i 10 e i 200 metri e una maggiore efficienza nella gestione dello spettro radio. Non meno importante la possibilità che venga estesa anche alla telefonia mobile l'eliminazione degli obblighi identificazione e registrazione degli utenti, sulla falsariga di quanto avvenuto nel Wi-Fi con l'abrogazione del decreto Pisanu.