Lampioni smart a LED: la prima città laboratorio al mondo

La città di Albertslund è il primo laboratorio aperto di DOLL (Danish Outdoor Lighting Lab). Aziende e Danmarks Tekniske Universitet collaborano per lo sviluppo di sistemi intelligenti di illuminazione cittadina basati su LED.

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a cura di Dario D'Elia

"L'Architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi sotto la luce", diceva Le Corbusier, l'architetto urbanista più famoso del '900. Chi mai si sarebbe aspettato che a Albertslund, un piccolo comune vicino a Copenaghen, fosse l'illuminazione pubblica a dettar legge. A disciplinare gli spazi e disegnare il futuro.

Albertslund

Poche settimane fa il sindaco della cittadina danese ha tagliato il nastro del living lab di DOLL (Danish Outdoor Lighting Lab), il primo centro di sperimentazione europeo per l'illuminazione intelligente. Grazie a una serie di accordi tra Danmarks Tekniske Universitet, istituzioni pubbliche e industria è stato possibile realizzare un polo mondiale per la ricerca. Obiettivo: individuare le migliori soluzioni di illuminazione da adottare in città. Ecco spiegata la trasformazione del piccolo sobborgo danese in laboratorio a cielo aperto per l'industria del settore.

La tecnologia a LED è il vero simbolo della svolta in atto ad Albertslund. Persino la lampada omonima, firmata dal designer Jens Møller-Jensen nel 1963, ha sposato la tecnologia a diodo. Questo piccolo punto luce dell'innovazione oggi permette di scegliere fra centinaia di gradazione colore, e intervenire su ogni parametro e tramite le nuove tecnologie diventare nodo di una smart city.

Albertslund DOLL

Per altro proprio oggi Isamu Akasaki, Hiroshi Amano, Shuji Nakamura hanno vinto il premio Nobel per la Fisica "per l'invenzione dei diodi a emissione di luce blu che hanno consentito di potenziare e rendere più brillanti le fonti di luce bianca consentendo un contestuale risparmio di energia".

Philips, Osram, Luminex, Fagerhult, Thorn e altre aziende sono sbarcate a Albertslund con le loro linee più innovative trasformando la città in un enorme cantiere di sperimentazione. Si parla di 8 km di strade dotate di pali della luce intelligenti, con supporti Wi-Fi, sensori per il traffico, analizzatori della qualità dell'aria, eccetera. I dispositivi della olandese Tvilight integrano anche un modulatore di intensità che agisce in relazione al movimento esterno. Il passaggio di un'auto e quella di un pedone ne condizionano l'illuminazione in modi diversi.

In pratica le ditte possono compiere test sul campo, il centro ricerca monitorare e valutare, i cittadini partecipare attivamente al progetto e ottenere in cambio servizi avanzati.

Lampada Albertslund

È vero che il pensiero dell'illuminazione urbana è probabilmente uno degli ultimi che assilla il cittadino, almeno alla nostra latitudine. Ma nel Nord Europa le condizioni ambientali impongono severe riflessioni. Se non altro per i consumi energetici.

Poi in verità la questione è in agenda anche in Italia: i nostri comuni spendono circa 2 miliardi di euro l'anno, secondo le stime del Commissario per la spending review Cottarelli. Il solo impiego di LED consentirebbe un risparmio in bolletta di circa il 30% se non di più.

Le aziende in città

In Italia forse non abbiamo ancora una "Albertslund" ma nei piccoli e grandi comuni italiani come ad esempio Catanzaro, Venezia, Bologna, Milano e Cagliari qualcosa si muove. Anzi. Si accende. Proprio nel capoluogo lombardo entro agosto 2015 avverrà la transizione dalle lampade tradizionali ai LED: si parla di oltre 140mila punti luce. "Milano a LED" grazie a un investimento di 38 milioni di euro in due anni consentirà un risparmio del 52% sui consumi e del 31% sulla bolletta del Comune. Numeri da capogiro persino per l'Unione Europea.