Linkem sicuramente si ritira dall'asta LTE

Ieri Linkem pare aver deciso di ritirarsi dall'asta LTE. Oggi è l'ultimo giorno per la consegna delle offerte economiche che assegneranno 24 lotti LTE correlati alle frequenze 800, 1.800, 2.000 e 2.600 Mhz. Intanto permangono i nodi riguardanti le TV locali. Spaventano i potenziali effetti della Robin Tax applicata alle TLC.

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a cura di Dario D'Elia

Linkem probabilmente non parteciperà all'asta frequenze LTE (4G), e quindi i concorrenti saranno solo Telecom Italia, Vodafone, Wind e H3g. "La decisione finale sarà presa domenica (ieri, NdR) ma al 90 e passa per cento Linkem non ci sarà", ha confermato una fonte interna al Sole 24 Ore. 

LTE - 4G

Oggi infatti è l'ultimo giorno per la consegna delle offerte economiche che porteranno all'assegnazione dei 24 lotti LTE correlati alle frequenze 800, 1.800, 2.000 e 2.600 Mhz. Com'è risaputo la base d'asta è complessivamente di 2,4 miliardi di euro, con la speranza di sfiorare i 3,1 miliardi. A far gola soprattutto i lotti centrali degli 800 Mhz, oggetto di un braccio di ferro con le televisioni locali. Queste ultime da tempo richiedono un risarcimento superiore ai 240 milioni di euro promessi (10% della base d'asta). 

Irrisolta invece la questione che riguarda i primi lotti degli 800 Mhz, a rischio interferenza con le trasmissioni televisive nazionali in digitale terrestre, sopratutto di La7. Non si esclude infatti che se li aggiudichi alla fine la stessa Telecom Italia per risolvere il problema in "casa".

Linkem in ogni caso è molto probabile che starà fuori dai giochi per colpa dei marosi che stanno affliggendo il mercato finanziario internazionale. Gli azionisti "Ramius Capital Partner (che detiene il 40% delle quote), il fondo Vintage (28%), Leucadia (12%, ha appena rilevato la quota di Sopaf) e 2G Investimenti", come riporta il Sole 24 Ore, vorrebbero evitare rischi di ogni genere in questo periodo. 

Senza contare la discussa Robin Tax (in pratica un incremento del'imposta sul reddito delle società – IRES), che il Governo potrebbe decidere di applicare non solo al settore energetico ma anche a quello delle telecomunicazioni per fare cassa. Almeno così ha lasciato intendere il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, la scorsa settimana durante un meeting a Rimini.

Aggiornamento. Reuters un'ora fa ha confermato che Linkem non ha presentato l'offerta vincolante poiché gli azionisti hanno giudicato la gara troppo costosa.