L’inventore del Grande Fratello fa causa a Facebook: pubblicità ingannevole su Bitcoin

John De Mol, fondatore di Endemol e inventore del Grande Fratello ha deciso di fare causa a Facebook dopo tre mesi di trattative che non avrebbero condotto a nulla. Il social sarebbe colpevole di non aver fatto abbastanza contro false pubblicità che utilizzavano il suo nome.

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a cura di Alessandro Crea

Scontro di titani verrebbe da dire, parlando della causa che John De Mol, fondatore della Endemol e inventore del Grande Fratello, ha intentato a Facebook, il social dell'altro miliardario Mark Zuckerberg. Motivo del contendere è la presenza su Facebook di pubblicità ingannevoli ad argomento bitcoin che utilizzavano senza autorizzazione il nome del miliardario per perpetrare frodi legate ai bitcoin.

La querelle è iniziata lo scorso giugno, quando De Mol ha fatto causa a Facebook e tutti questi mesi, a quanto pare, non sono bastati per trovare un accordo. De Mol infatti non sarebbe contento degli sforzi fatti dal colosso di Menlo Park per fermare ed eliminare dalle proprie pagine queste pubblicità.

‎"Dopo tre mesi di negoziati mi è diventato chiaro che sia impossibile raggiungere un accordo con Facebook sulle pubblicità bitcoin fuorvianti", Ha infatti affermato De Mol in una dichiarazione riportata da Reuters. ‎"Nonostante l'azienda sembrasse cooperare, era solo una copertura atta a nascondere la sua riluttanza a mettere in atto le misure desiderate in modo tempestivo e corretto".

Nella giornata di oggi un portavoce ha contattato Hard Fork, una rubrica di The Next Web che si sta occupando della faccenda, rilasciando una dichiarazione. ‎"Siamo ansiosi come John de Mol di rimuovere le inserzioni fuorvianti su Facebook, non le vogliamo sulla nostra piattaforma e le rimuoviamo quando le identifichiamo. Abbiamo aumentato i nostri sforzi su tutta la linea per rilevare comportamenti in potenziale violazione delle nostre norme, oltre a identificare e rimuovere gli account pubblicitari associati."‎

‎Il portavoce ha poi aggiunto che Facebook si trova di fronte a "avversari persistenti e in continua evoluzione" che tentano di ingannare i propri sistemi, quindi l'azienda mira a continuare a migliorare ed evolvere gli strumenti che le consentono di applicare le proprie politiche. ‎"Anche se abbiamo convenuto di non discutere il contenzioso in corso o il contenuto dei negoziati di risoluzione confidenziale, possiamo confermare che le parti hanno tentato diverse settimane di trovare una risoluzione amichevole per quanto riguarda la denuncia del signor De Mol, ma purtroppo finora hanno fallito in questi tentativi di buona fede."‎ Accordo saltato definitivamente dunque, adesso si andrà dinanzi ai giudici.