L'Onu si muove contro i rifiuti elettronici

L'Onu e diverse aziende si muoveo contro l'allarme del terzo millennio: i rifiuti informatici

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a cura di Manolo De Agostini

Accordo totale tra l'Onu, i governi, diverse università e 16 aziende - tra cui Microsoft e HP - sul tema della salvaguardia dell'ambiente dalla cosiddetta "spazzatura digitale", le montagne di rifiuti create dai computer, dai cellulari o più comunemente dagli oggetti elettronici in disuso.

Le realtà coinvolte nel progetto s'impegneranno ad allungare la vita dei componenti elettronici e a provvedere a un riciclaggio su vasta scala. Attualmente gran parte dei componenti elettronici in circolazione sono composti da materiali tossici e le operazioni d'incenerimento rilasciano nell'atmosfera sostanze chimiche quali la diossina, i policlorobifenili (cosidetti Pcb) o i metalli pesanti. Se non si farà qualcosa si arriverà ad accumulare rifiuti con il ritmo di 40 milioni di tonnellate l’anno.

Negli anni a venire verranno così presentate iniziative da diversi milioni di dollari e introdotte delle linee guida che potranno essere utilizzate dai Paesi in via di sviluppo per fare del riciclaggio di materiale hardware un'opportunità di crescita.

L'associazione spingerà inoltre per far sì che le aziende utilizzino sempre di più materiali completamente riciclabili e rispettosi dell'ambiente.