L'uomo è andato sulla Luna, ecco perché non ci credete

Non credete al riscaldamento globale e che l'uomo sia sbarcato sulla Luna, temete che i governi vi vogliano controllare con le scie chimiche? Tranquilli. Avete solo bisogno di essere rassicurati.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Quasi sempre quando si parla dello sbarco dell'uomo sulla Luna arriva puntuale il commento di chi si dice convinto che sia stata tutta una messa in scena. È un fenomeno piuttosto diffuso, tanto che ci sono ricercatori in psicologia che cercano di capire quali processi cognitivi, ideologie, esigenze culturali e credenze portino persone intelligenti a reagire con il complottismo davanti alle notizie scientifiche..

Già, perché una delle caratteristiche che accomuna gli scettici verso le novità scientifiche è che sono spesso persone istruite e interessate alla Scienza. La questione quindi non è - come si potrebbe pensare - la mancanza di conoscenza delle informazioni, o un'incapacità di comprendere, bensì la capacità di elaborarle in modo equilibrato. È quello che Matthew Hornsey, docente della University of Queensland, descrive come "regime giuridico", nel senso che le persone in questione prestano attenzione solo a pezzi di informazioni "al fine di giungere alle conclusioni che vogliono che siano vere".

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Se ne è discusso nel fine settimana al convegno SPSP (Society for Personality and Social Psychology ) di San Antonio a cui hanno partecipato più di 3000 scienziati. Troy Campbell dell'Università dell'Oregon ha spiegato che si è "scoperto che le persone tendono a prendere le distanze da alcuni fatti per proteggere le loro credenze di ogni tipo, comprese quelle religiose, le convinzioni politiche, e anche semplici convinzioni personali". Concorda Dan Kahan della Yale University, secondo cui si tende a costruire fatti congruenti con la propria identità piuttosto che aprirsi a verità differenti.

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Foto: © VIPDesignUSA / Depositphotos

Ecco che quindi parlare semplicemente di "prove" o di "dati" non cambia la posizione di uno scettico su un particolare argomento, che si tratti di cambiamenti climatici, di organismi geneticamente modificati, o di vaccini. Queste persone infatti usano la Scienza e i fatti per sostenere la propria opinione, rifiutando o mettendo in dubbio quello che non rispetta le loro convinzioni. Non è un caso - fa notare Kahan - che "dove c'è un conflitto di rischi sociali - dai cambiamenti climatici alla sicurezza nucleare, alle leggi sul controllo delle armi - entrambe le parti invochino il mantello della Scienza", dando più rilevanza ai fatti che sostengono la loro opinione. E se "i fatti sono contro la loro opinione, non li negano necessariamente, semplicemente dicono che sono meno rilevanti."

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Foto: © logoboom / Depositphotos

Piuttosto che fare una battaglia a suon di "botta e risposta" Hornsey consiglia di affrontare lo scettico andando a sondare i motivi che stanno dietro al suo atteggiamento e rassicurandolo. Al contrario, ribattendo a uno scettico con fatti che smontino le sue convinzioni e ignorino i suoi sentimenti, si otterrà un ulteriore irrigidimento delle sue posizioni.

È da precisare tuttavia che i risultati di questa ricerca sono ancora preliminari e richiedono ulteriori approfondimenti.