Mercato digitale unico europeo: risparmieremo tutti

Netcomm-Consorzio del Commercio Elettronico Italiano si propone di diventare il motore di sviluppo per progetti legislativi europei, facilitare le vendite e la logistica crossborder, i pagamenti e i trustmark europei.

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a cura di Dario D'Elia

L'Associazione Europea del Commercio Elettronico sta per muovere i primi passi, e può essere considerata la chiave di volta per la creazione di un mercato unico online. La sede sarà a Bruxelles e l'inaugurazione dovrebbe essere questioni di mesi. Fra i fondatori BeCommerce (Belgio), FDIH (Danimarca), FEVAD (Francia), Netcomm (Italia), Thuiswinkel.org (Paesi Bassi), Distansehandel Norge (Norvegia) e Svensk Distanshandel (Svezia). 

"Diventare motore di sviluppo e alleato per progetti legislativi europei, facilitare le vendite e la logistica crossborder, i pagamenti e i trustmark europei. Questi i principali obiettivi che Netcomm-Consorzio del Commercio Elettronico Italiano si pone di raggiungere attraverso l'adesione alla eCommerce-Europe, in via di definizione in questi ultimi mesi", sottolinea il comunicato della compagine italiana.

"Questa nuova partnership intende accogliere sia le associazioni nazionali sia i player del settore eCommerce desiderosi di lavorare allo sviluppo del commercio online in Europa. Avrà lo scopo di rappresentare gli interessi dell'eCommerce dinnanzi alle istituzioni europee e di accompagnare lo sviluppo del settore in Europa".

e-commerce

Il presidente di Netcomm, Roberto Liscia, ha ribadito che l'obiettivo dell'operazione è quello di creare collegamenti tra i diversi paesi, quindi lavorare in modo congiunto sulla lobby europea e sulle direttive comunitarie.

"La creazione di un'associazione europea può sostenere la ricerca di soluzioni che favoriscano l'occupazione in un settore come quello del commercio elettronico che potrebbe assorbire fino a 315 mila posti di lavoro", ha aggiunto il presidente. "Un obiettivo comunitario che cercheremo di raggiungere anche attraverso la promozione di nuovi sistemi di pagamento ai quali stiamo lavorando insieme con la EBA (European Banking Association)".

Secondo le stime un mercato unico digitale, attualmente costituito da circa 500 milioni di consumatori, potrebbe potenzialmente aumentare il PIL della UE di 110 miliardi di euro l'anno. 

"Oggi le vendite tra stati sono ancora limitate, basti pensare che solo il 9% della popolazione internet compra all'estero. L'acquisto oltre il proprio mercato domestico potrebbe invece in alcuni casi rappresentare per il consumatore un risparmio fino al 10% sui singoli prodotti. Per questo motivo tutti noi vogliamo lavorare innanzitutto per facilitare le vendite e la logistica crossborder; in secondo luogo per facilitare i pagamenti, perché spesso i merchant non riconoscono ancora gli strumenti di pagamento stranieri; infine per facilitare i trustmark europei e dare garanzie al consumatore che compra da un sito europeo", ha concluso Roberto Liscia.