MicroHoo!, niente paura

L'offensiva di Microsoft su Yahoo! può spaventare e c'è chi parla di Medioevo digitale. Le cose stanno diversamente, anche se bisogna sempre vigilare.

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a cura di Manolo De Agostini

Venerdì 1 febbraio, come un fulmine a ciel sereno, Microsoft ha presentato la sua offensiva su Yahoo!, mossa dal desiderio di poter competere con Google alla pari e se non proprio, almeno provarci. I miliardi di dollari sul piatto, in un'operazione complessiva che prevede denaro e azioni, sono 44,6, circa 30 miliardi di euro. Microsoft+Yahoo! = un'azienda da 330 miliardi di dollari, mica pizza e fichi.

I vertici di Yahoo! hanno dichiarato che prenderanno sul serio l'offerta - e come non farlo grazie a un premio del 62%! - pronosticando tempi non proprio brevi. L'azienda fondata da Jerry Yang e David Filo - oltre ad accettare - ha davanti alcune opzioni, prima fra tutte la possibilità di respingere l'offerta di Gates e soci, in nome di quell'indipendenza che Yahoo! sbandiera dopo ogni tentativo di acquisizione. La seconda opzione potrebbe riguardare l'arrivo di nuove offerte: in rete si vocifera di un possibile interessamento, ad esempio, da parte della News Corp. di Murdoch e di Viacom.

E Google? La sua posizione ufficiale trapela attraverso le parole di David Drummond, l'uomo delle acquisizioni della casa di Mountain View. Google è ovviamente contraria all'operazione e dipinge uno scenario in cui l'espandersi di Microsoft su Internet porterà una sorta di Medioevo digitale, dove verrà uccisa la creatività e la libertà del Web in favore degli standard proprietari e del monopolio.

"Quello che succede nel mondo PC, potrebbe succedere anche a Internet!", sembra quasi voler dire Drummond. Ovviamente dietro a queste valide parole non può non venirci il dubbio che la formale protesta di Google celi il malcontento per un possibile aumento della competizione.

Difficile dire se il probabile nuovo gruppo - ribattezzato da alcuni MicroHoo! - riuscirà a innescare una rivoluzione tale da mangiare terreno a Google e metterne in pericolo il monopolio sui servizi web. Di certo il futuro si prospetta interessante.

Microsoft e Yahoo! possono fare molto nel comparto mobile, dove entrambe hanno basi solide mentre Google deve ancora mostrare la sua carta Android. Dal punto di vista dei servizi web, la riscossa rimane comunque un'impresa ardua, anche unendo i capoccioni delle due aziende: non serve mettere a frutto quanto fatto finora da Microsoft o Yahoo, ma bisogna avviare un cambio di rotta radicale, altrimenti Google rimarrà monopolista ancora a lungo.

Il settore della pubblicità online è probabilmente il campo più importante, e "MicroHoo!" potrebbe sviluppare un ecosistema in grado di erodere la maggior fonte di ricavi del colosso Google. Non sarà facile, ma è possibile. L'acquisizione di Yahoo! porterebbe inoltre in casa Microsoft l'ottimo Flickr, anche se siamo sicuri che in testa a Ballmer e Gates non c'era di certo il servizio di foto sul web al momento di lanciare l'OPA.

L'accordo tra le parti, inizialmente, non dovrebbe cambiare le cose, perché nulla muta dall'oggi al domani. Da un punto di vista prettamente analitico, Microsoft non aveva altre carte da giocare e ha fatto bene a presentare la sua offerta. Yahoo!, per come la vediamo noi, sarebbe pazza a non accettare: al diavolo gli ideali, c'è un premio del 62% che aspetta gli azionisti!. Ovviamente - e qui siamo concordi con Google - le autorità dovranno vigilare sull'operato di MicroHoo!, perché una grande realtà spesso usa mezzi leciti e meno leciti per espandersi. Anche Google, come già avviene, deve essere soggetta a una meticolosa verifica di tutte le sue operazioni.

In conclusione, volenti o nolenti, ci troviamo davanti a un bivio importante per il futuro di Internet, quindi sarà bene tenere gli occhi bene aperti e non avere paura. A differenza di altre branche della società, almeno sul web, il popolo ha ancora voce in capitolo. Bando alle ciance, se ci sarà competizione ben venga, non aspettavamo altro. Forse Google non sarà d'accordo con noi, ma è proprio questo il bello del web: possono nascere, in men che non si dica, nuove realtà in grado di cambiare il panorama - spesso in meglio - radicalmente. Fu così per Google dieci anni fa, potrebbe essere così per MicroHoo! a breve. Bisogna essere fiduciosi, ma al contempo diffidenti, perché il Web va protetto: se tale iter sarà seguito, ne ricaveremo una corsa all'innovazione guidata da una sana concorrenza, che non potrà che giovare a tutti.