Monster, visita all'azienda e prova di ascolto SoundStage

Abbiamo visitato Monster, l'azienda famosa per i suo cavi, ma che ha anche creato le Beats del Dr.Dre e molti altri prodotti di successo.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Durante un evento di Qualcomm a San Francisco della scorsa settimana, Monster ha presentato un altoparlante basato sulla piattaforma AllPlay. Abbiamo colto l'occasione per visitare gli uffici di Monster, situati nella vicina e meno trafficata Brisbane. Quello che voglio fare in questo articolo è raccontarvi qualcosa di più sull'azienda, sicuramente conosciuta dagli appassionati di audio, prima ancora delle cuffie per i suoi cavi, i Monster Cable, ma forse meno conosciuta da tutti gli altri.

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Moltissimi invece conoscono le cuffie Beats di Dr.Dre, ebbene sappiate che dietro queste cuffie c'è proprio Monster, che le ha pensate e realizzate, mentre Dr.Dre ci ha messo solo il marchio e il marketing, anzi l'ottimo marketing considerando il successo che hanno avuto. La storia di Monster è simile a quella di altri pionieri dell'informatica, alla pari di Apple e Microsoft.

Ci ha fatto da cicerone Robin Lee, Business Devolopment Manager di Monster, che ci  ha accompagnato per tutta l'azienda, una vera e propria tana dei ricordi. E non ho usato la parola "tana" per caso, perché Monster, quindi "mostro" in italiano, è un nome che può assumere diversi significati per l'azienda, che lo usa anche in maniera simpatica all'interno delle proprie strutture (ogni sala riunione porta il nome di un mostro della storia, da King Kong a Dracula) e per definire le cariche dei dipendenti. Il fondatore e attuale CEO, Noel Lee, ad esempio ha come ruolo sul proprio biglietto da vista "Head of Monster", che a parte l'ovvio significato, è di fatto anche la "testa del mostro". Geniale!

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Noel Lee, anno 1948, è sempre stato affascinato dalla musica, fin da piccolo. Di origini cinesi, è nato a San Francisco, casualità che scherzosamente ci viene descritta come "Designed in China, Made in US".

Il suo percorso di studio l'ha portato a prendere una laurea in ingegneria meccanica, e poi a lavorare alla fusione laser presso il laboratorio nazionale Lawrence Livermore. Questa esperienza ha avuto dei risvolti negativi sulla vita di Noel, poiché le radiazioni assorbite durante il lavoro nei laboratori hanno causato problemi ai nervi delle gambe, ed è per questo che Noel si muove con un Segway (con tanto di fiamme dorate sui parafanghi, un ottimo esempio di come affrontare un problema). L'amore per la musica ha portato Noel ha lasciare il lavoro al laboratorio per entrare a fare parte di una band, gli Asian Wood, come batterista. Come ogni amante della musica che si rispetti, anche Noel aveva a casa diversi equipaggiamenti audio, e all'epoca i cavi di collegamento non avevano valore. Se acquistavi degli altoparlanti, i cavi per erano gratis.

I suoi studi lo fecero interrogare su come migliorare la resa musicale, e uno dei punti deboli scoperti era chiaramente il cavo di scarsa qualità, che "sporcava" il segnale dalla fonte agli altoparlanti. E così, come molti pionieri, si mise nel suo garage a costruire un cavo migliore, e dopo aver ottenuto risultati soddisfacenti, cercò degli investimenti per lanciare il suo prodotto. Non fu facile. Immaginatevi la ricerca di investimenti mostrando un cavo che promette di migliorare la qualità musicale, a un prezzo molto elevato, e come principale concorrente aveva un altro cavo che praticamente non costava nulla. Insistendo Noel trovò i fondi e i suoi Monster Cable divennero un successo.

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Progetto originale Monster Cable

Poi venne il momento di quelle che chiamiamo ciabatte elettriche, che nel caso di Monster costano una fortuna ma che non si limitano a mettere a disposizione più prese, ma anche di eliminare il rumore elettrico che inficia la resa dei prodotti audio. Ancora una volta fu una sfida, ma Noel riuscì a posizionare il suo prodotto, sotto gli occhi di chi si chiedeva come un tale prodotto potesse avere mercato.

La diversificazione era nello spirito della "testa del mostro", perché lanciò anche un altro prodotto, di cui anch'io non ricordavo l'esistenza, e cioè uno spray per pulire i monitor. Il passaggio dall'audio alla TV è naturale, e Noel volle un prodotto in grado di pulire gli schermi e di evitare che si sporcassero facilmente. E ancora una volta come prodotti concorrenti aveva spray e stracci che tutti usavano normalmente, ma la gente a quanto pare era disposta a spendere denaro per un prodotto più specifico.

Fino ad arrivare a quello che è il business principale dell'azienda, l'audio con le sue innumerevoli paia di cuffie. Per audiofili, per chi segue la moda, per gli sportivi, e così via, fino all'ultimo prodotto basato appunto sul Qualcomm AllPlay, le Monster SoundStage, di cui vi parlerò fra poco.

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Appena si mette il piede nella sede di Monster pare chiaro l'amore per la musica, ma anche e soprattutto uno dei pilastri del successo e della strategia di Noel: una strategia fatta d'immagine, che possa accostare Noel e il marchio Monster ai grandi, anzi grandissimi della musica. Le pareti sono letteralmente tappezzate di cornici in cui sono riportate foto con Noel in compagnia dei più famosi artisti del presente e del passato, mentre non si contano le chitarre firmate, del calibro di Les Paul originali.

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L'azienda non ha nulla a che vedere con un'Apple o Google del caso, con strutture futuristiche, è quella che si può definire un'azienda modesta, ma l'aria è pervasa da uno spirito familiare. Una sorta di caos ordinato, dove tra montagne di cuffie da una parte e materiale marketing dall'altra, escono nuovo idee. L'ho già detto e lo ripeto, è impressionante come ogni parete sia ricoperta di cornici, foto o brevetti, CD o anche dischi che rappresentano un brano o un album di successo creato con un prodotto Monster. Quando scherzosamente abbiamo detto al nostro cicerone "così rischiate di finire lo spazio alle pareti", ci è stato confessato che lo spazio era già finito da un pezzo, e hanno in cantina scatoloni pieni di cornici.

L'ufficio del gran capo assomiglia a un parco giochi. Dal proverbiale acquario sulla parete, a una collezione infinita di gadget e prodotti, del settore audio ma anche delle automobili, perché Noel è anche un grande appassionato di motori e possiede diversi super bolidi, alcuni fatti all West Coast Garage, che qualcuno di voi potrebbe aver visto in una serie TV. Un'altra curiosità, tutti i mobili e i divani presenti negli spazi che non siano uffici sono stati ideati da Noel, un esempio di ricerca continua di soluzioni innovative.

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Ma passiamo ora all'ultimo prodotto creato, il SoundStage, di cui abbiamo potuto fare una prova di ascolto in un ambiente che non era pensato che per una prova d'ascolto, ma c'è un motivo. Seduti in una stanza di circa cinque metri per quattro, davanti a noi un tavolo, a qualche metro di distanza, mostrava le tre versioni di SoundStage; cambiano principalmente per dimensioni, ma la componentistica (il doppio cono in carta in ampia gamma e due tweeter) è la stessa, mentre il modello più piccolo perde il sub woofer.

Uno degli ingegneri che ha permesso la realizzazione ha condotto il test iniziando  con un brano pop, lontano dalle tracce che si usano per un ascolto di qualità, ma l'obiettivo era mostrare la potenza dei prodotti. Non era una traccia che ci ha permesso di fare valutazioni di qualità, non aveva le caratteristiche adatte, e soprattutto non la conoscevamo. Ma una cosa ci ha sorpreso. Dopo qualche minuto con altre canzoni pop abbiamo chiesto quale degli altoparlanti stesse suonando, perché la scena sonora riempiva la stanza, e la sensazione era che stessero suonando tutte e tre le casse in modalità party. Ebbene, la risposta è stata "la più piccola". Non ce l'aspettavamo, al punto che ci siamo alzati per verificare con mano. Veramente un'ottima partenza.

Monster Soundstage

Siamo poi passati a dei test più specifici, per valutare la capacità di riprodurre in maniera fedele canzoni con molte sfumature, ascoltando vari generi, e il risultato è stato anche in questo caso convincente. Facciamo chiarezza, non è la migliore prestazione che abbiamo sentito, ma se teniamo in considerazione il prezzo (intorno ai 200 dollari per il modello più piccolo), il risultato è molto convincente. Non appena arriverà in Europa la testeremo con tracce che conosciamo per valutare più nel dettaglio la qualità, ma per ora siamo molto soddisfatti.

Il test è stato fatto inoltre con tracce in bassa qualità, nemmeno 320 Kbps, quindi la resa non può che migliorare. I componenti adottati, gli altoparlanti, non sono nemmeno particolarmente di qualità, nel senso che non sono state adottate soluzioni ricercate, il che significa che la ricerca e ingegnerizzazione dei sistemi ha dato i suoi frutti. Aggiungiamo la flessibilità del prodotto AllPlay, e il risultato è veramente molto convincente. A quanto pare i prossimi mesi nascondono parecchie e interessanti novità nel campo dell'audio.

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Io (Andrea Ferrario a destra), in compagnia di Neol Lee, dall'alto del suo Segway

Non abbiamo avuto molto tempo per approfondire altro con Monster, ma quello che abbiamo visto è un'azienda dinamica e dall'aria familiare, in grado di creare prodotti speciali. Non è detto che siano i migliori per qualità o ergonomia, ma certamente sono molti e in grado di accontentare tutte le orecchie, anche quelle raffinate. Aspettatevi recensioni di prodotti Monster nei prossimi mesi, siamo curiosi di toccare con mano le ultime creazioni.