Negli USA cresce la paura online e il Web si usa meno

Inversione di tendenza: la paura della pirateria scoraggia gli utenti dall’usare servizi online. Primi segni di un aumento della consapevolezza in tema di cyber-security?

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a cura di Giancarlo Calzetta

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Timori di un furto di dati o del rischio di una violazione della privacy. Sarebbero questi, in base a un sondaggio pubblicato dal Dipartimento del Commercio USA, le ragioni di una diminuzione nell’utilizzo di servizi online e social network negli Stati Uniti.   

Il sondaggio, realizzato nel luglio del 2015, ha preso in esame un campione di oltre 41.000 famiglie americane e offre uno spaccato estremamente significativo.

paure
Il sondaggio USA mette in luce i timori dei cittadini riguardo l’attività online.

Secondo il report, il 19% degli intervistati avrebbe subito un furto d’identità, violazione della sicurezza o un generico attacco nei 12 mesi precedenti all’intervista. Di qui la scelta di interrompere alcune delle loro attività online.

Insomma: la diffidenza nei confronti dei servizi online non deriverebbe da un generico pregiudizio, ma dall’esperienza diretta. Un po’ il contrario di quello che succede in Italia, dove e-commerce e servizi online sono in crescita dopo un periodo dominato da una timidezza ereditata da una scarsa fiducia nelle nuove tecnologie.

I timori legati alla sfera digitale sono ben delineati: la maggior parte degli intervistati (63%) teme il furto di identità, mentre il 45% è preoccupato di possibili frodi.

Il tema privacy scoraggia invece quasi un quarto del campione, che teme la raccolta di dati da parte dei servizi online (23%), la perdita di controllo sui dati personali (22%) e l’attività delle agenzie governative (18%).