Obama ha un nuovo super potere: scatenare cyber guerre

Il Presidente degli Stati Uniti avrà il potere di scatenare una cyber guerra qualora l'intelligence dovesse ravvisare prove credibili dell'imminenza di attacchi digitali provenienti dall'estero. Non sarà un meccanismo automatico, e potrà essere impiegato anche e soprattutto contro Paesi che non sono formalmente in guerra con gli States.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

Se gli Stati Uniti dovessero entrare in possesso di prove credibili sull'imminenza di un vasto attacco digitale proveniente dall'estero, il Presidente avrebbe il potere di scatenare un cyber attacco preventivo. Secondo le fonti del New York Times al Dipartimento della Difesa è questo uno dei punti cruciali delle nuove linee guida relative all'impiego delle armi informatiche.

Difficilmente si avranno dettagli ufficiali, dato che secondo l'illustre quotidiano le suddette linee guida saranno secretate così come già avviene con le regole d'impiego di droni. Quello che pare certo è che Obama, e chi verrà dopo di lui, oltre al potere di lanciare testate nucleari avrà anche carta bianca sull'impiego di attacchi informatici.

Basta premere il pulsante rosso

Una delle fonti ha spiegato che le armi informatiche sono potenti al pari di quelle nucleari, quindi dovrebbero essere scatenate solo su ordine diretto del Presidente. "Ci potranno essere casi in cui la decisione sarà presa a un livello più basso del presidente", ma sia chiaro che l'amministrazione ha escluso l'uso della rappresaglia "automatica" in caso di cyber attacchi alle infrastrutture degli Stati Uniti.

Non c'è da stupirsi, del resto la cyber guerra si connota sempre di più come uno strumento bellico micidiale, che può apportare danni gravissimi a un paese. In più di un'occasione si è potuta sperimentare la sua efficacia. Parliamo per esempio del blocco della centrale nucleare iraniana di Natanz causata da Stuxnet, che secondo un'inchiesta dello stesso New York Times era stato creato dalla National Security Agency e dall'Unità 8200 dell'intelligence israeliana.

Quindi Obama avrebbe già usato il potere di comandare un cyber attacco all'inizio del suo primo mandato. Gli Stati Uniti di recente hanno anche subito: il Dipartimento per la sicurezza nazionale ha ammesso guasti a una centrale elettrica causati da una serie di attacchi informatici. È questa probabilmente l'eventualità più temuta dall'amministrazione Obama.

Internet è il campo di battaglia del futuro

Lo scorso ottobre Leon Panetta, Segretario della Difesa statunitense ed ex Direttore della CIA, aveva ammonito che gli attacchi informatici perpetrati dagli Stati esteri o da gruppi di estremisti sono destinati ad aumentare e potrebbero colpire obiettivi di vitale importanza come i servizi. Panetta aveva definito Internet "il campo di battaglia del futuro" e aveva spiegato che "un attacco distruttivo di cyber terrorismo potrebbe virtualmente paralizzare la nazione".

Proprio per scongiurare questi rischi il Pentagono ha creato la divisione interna denominata Cyber Command, che dovrebbe arruolare al suo interno 4mila nuovi esperti di cyber sicurezza in pochi anni. Farà parte dell'intelligence e non della Difesa, perché come spiegato da una delle fonti del NYT le nuove cyberpolicy al vaglio sono frutto dell'esperienza decennale nelle strategie anti terrorismo sviluppate oltreoceano, e rispecchiano le politiche già in corso sulla ripartizione fra militari e intelligence.

4mila nuovi posti di lavoro al Cyber Command

I primi infatti possono muoversi solo nei paesi in cui gli Stati Uniti sono ufficialmente in guerra, come in Afghanistan, mentre le agenzie di intelligence hanno la facoltà di effettuare attacchi in Paesi che non sono ufficialmente zone di guerra.

Le agenzie governative, in sostanza, avranno mandato di spiare le reti informatiche e individuare tracce di possibili attacchi contro gli Stati Uniti. Qualora fossero valutati imminenti e ad alto rischio spetterebbe a Obama scatenare l'inferno ordinando un attacco, anche (e soprattutto) in mancanza di una dichiarazione di guerra formale. Già, perché come ha precisato uno dei funzionari anonimi "è molto difficile fornire le prove di un cyber attacco".