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a cura di Alessandro Crea

Oggi è il grande giorno, quello in cui entra cioè in vigore il cosiddetto GDPR (General Data Protection Regulation), ossia il nuovo regolamento voluto dall'Unione europea per regolamentare e rafforzare la gestione e la protezione dei dati personali, rivoluzionando gli obblighi e dei diritti delle imprese, delle istituzioni e degli utenti in materia di privacy.

I nostri consulenti legali hanno svolto su questo argomento una vastissima serie di approfondimenti utili a comprendere nel dettaglio tutti gli aspetti toccati dalla normativa, a cui vi rimandiamo e al quale non pretendiamo di sostituirci. Oggi dunque vogliamo limitarci soltanto a proporvi un'agile ricapitolazione dei punti principali di questa che a tutti gli effetti è una pietra miliare della giurisprudenza in quest'ambito.

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Diritto all'oblio

I cittadini i cui dati personali siano stati utilizzati illecitamente potranno fare richiesta di cancellazione, anche a siti e motori di ricerca e tutti saranno tenuti ad eliminarne permanentemente qualsiasi traccia.

Consenso

I soggetti interessati all'utilizzo dei dati personali dovranno farne richiesta in modo chiaro, fornendo anche diverse informazioni aggiuntive oltre a un contatto del responsabile della protezione dati.

Revoca

L'utente inoltre sarà libero in ogni momento di revocare il proprio consenso fornito in precedenza, semplicemente contattando appunto il responsabile del trattamento dati.

Uso dei servizi online da parte dei minori

Per utilizzare i servizi online invece i minori di 16 anni (limite fissato per l'Italia, altrove varierà) avranno bisogno dell'esplicita autorizzazione da parte dei genitori. Questo aspetto del regolamento ha sollevato perplessità, soprattutto per quanto riguarda social network e programmi di instant messaging, perché non vengono stabilite modalità precise e quelle attualmente utilizzate o utilizzabili appaiono facilmente aggirabili.

Denunce

Il GDPR prevede anche una serie di provvedimenti disciplinari, tra cui denunce e multe. Nel primo caso infatti i cittadini europei che ritengano che i propri diritti siano stati violati potranno presentare denuncia all'autorità nazionale che avrà tre mesi per indagare sull'accaduto e fornire una risposta.

Multe

Uno degli strumenti più forti previsti dal nuovo regolamento sono le multe, che potranno essere comminate alle aziende responsabili di violazioni del regolamento, per un ammontare massimo pari al 4% del fatturato, e indipendentemente dalla collocazione della sede legale. Uno strumento insomma pensato soprattutto per colpire i colossi che fino a ieri sono spesso sfuggiti alle proprie responsabilità sostenendo di non avere sedi operative in determinate nazioni.