OOXML bocciato, la parola al PLIO

Il formato OOXML di Microsoft non è stato approvato dall'ECMA. Il PLIO riporta la sua versione dei fatti.

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a cura di Manolo De Agostini

L'Associazione PLIO sottolinea che la bocciatura della procedura di approvazione fast track del formato OOXML, presentato da Microsoft attraverso ECMA, avrebbe proporzioni ben diverse da quelle riportate dalla stampa:

"La bocciatura è avvenuta su due fronti: la proposta non ha raggiunto la maggioranza qualificata dei 2/3 dei membri permanenti (17 su 32, pari al 53,12% invece del necessario 66,66%, con 9 astenuti) e ha avuto più di un quarto di voti negativi sul totale dei votanti (18 su 69, pari al 26,08%, con 18 astenuti)".

"Il PLIO auspica una revisione globale del formato in direzione dell'interoperabilità con lo standard esistente ISO/IEC 26300 Open Document Format, così come indicato dalle linee guida del comitato JTC1 dell'ISO. Tra l'altro, la qualità superiore del formato Open Document Format nei confronti di OOXML è testimoniata dal fatto che durante il processo di standardizzazione ODF non ha ricevuto alcun commento negativo, tanto che il Ballot Meeting non c'è stato in quanto non avrebbe avuto alcuna utilità, e il formato è stato approvato in prima istanza".

A questo proposito, l'Associazione PLIO sottolinea l'interesse della proposta che AFNOR, l'ente francese di standardizzazione, ha sottoposto all'ISO, secondo la quale Office Open XML dovrebbe essere modificato per confluire ­ nell'arco di tre anni ­ nello standard ISO/IEC 26300 Open Document Format.

"Speriamo che l'ISO intervenga sul processo di standardizzazione, per evitare che in futuro si possa ripetere quello che è successo in questa occasione, ovvero che i voti a favore di una proposta siano l'espressione non della validità dei contenuti ma delle risorse economiche dell'azienda che è alle spalle della proposta stessa. Il rischio è che gli standard perdano la loro principale caratteristica, che è la tutela della concorrenza (e quindi degli utenti finali), e si trasformino in uno strumento a difesa degli interessi e delle posizioni sul mercato di chi li ha sviluppati", ha commentato Davide Dozza, Presidente dell'Associazione PLIO.