Il consiglio di amministrazione di OpenAI ha licenziato il fondatore e CEO Sam Altman, in un’azione repentina comunicata ieri e arrivata come un fulmine un ciel sereno. Poco dopo anche l’altro cofondatore ed ex CTO Greg Brockman ha lasciato l’azienda.
I dettagli non sono affatto chiari, e sicuramente la questione si farà un po’ più definita nel corso dei prossimi giorni. Per il momento, il CdA sostiene che Altman non è stato del tutto trasparente nelle comunicazioni, “ostacolando la capacità di quest'ultimo di esercitare le proprie responsabilità".
Sam and I are shocked and saddened by what the board did today.
— Greg Brockman (@gdb) November 18, 2023
Let us first say thank you to all the incredible people who we have worked with at OpenAI, our customers, our investors, and all of those who have been reaching out.
We too are still trying to figure out exactly…
A sorprendere è soprattutto la repentinità dell’azione: fino a pochi momenti prima tutto scorreva placidamente, o almeno quanto può essere placido lo scorrere delle cose in una multinazionale come OpenAI. Poi Altman è stato convocato per una videochiamata con il consiglio, dove gli è stato comunicato il licenziamento. Poco dopo Brockman ha annunciato che "in base alle notizie di oggi, mi dimetto", come ha raccontato su X.
Mira Murati, chief technology officer di OpenAI, è stata nominata amministratore delegato ad interim.
OpenAI ha lanciato la versione pubblica di ChatGPT poco meno di un anno fa, e in questo lasso ti tempo l’azienda è diventata una delle più famose del mondo. E il suo strumento uno dei più usati e chiacchierati: sono poche le persone che, in Occidente almeno, non hanno mai sentito parlare di ChatGPT e l’hanno usato almeno una volta.
Ora il futuro di Altman e di OpenAI prenderanno strade separate, il che può risultare un po’ strano a chi ha sempre considerato la coppia come qualcosa di inseparabile. Sicuramente ci saranno molti aggiornamenti nei prossimi giorni.