Opportunity non risponde, cacciatori di tempeste all'opera

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il rover Opportunity sta affrontando una tempesta di sabbia globale su Marte fra le peggiori finora registrate, e si trova tuttora in modalità di risparmio energetico per non sprecare energia, nell'attesa che la sabbia si depositi e che i suoi pannelli solari possano riprendere a caricare le batterie.

Nel frattempo tutti gli strumenti della NASA sono attivi per studiare la tempesta che sta avvolgendo tutto il Pianeta Rosso: l'agenzia spaziale li ha soprannominati "cacciatori di tempeste" e il loro lavoro è molto importante: monitorare tutto quello che accade per capire esattamente perché e come queste tempeste si formano e si evolvono.

Parliamo degli orbiter Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), 2001 Mars Odyssey e Mars Atmosphere e Volatile EvolutioN (MAVEN), che hanno modificato le loro osservazioni per studiare questa tempesta globale e concorrere a evolvere i modelli meteorologici di Marte. Nel frattempo, il rover Curiosity (che è alimentato con un piccolo generatore nucleare, quindi non ha gli stessi problemi di Opportunity) sta studiando la tempesta dalla superficie marziana.

Dallo storico risulta che una nube di polvere così grande da avvolgere il pianeta si verifica ogni sei-otto anni terrestri (cioè 3-4 anni di Marte), e che il loro sviluppo è molto rapido: a questo giro gli strumenti avevano osservato una tempesta di sabbia su piccola scala il 30 maggio, e il 20 giugno era diventata globale.

Prima di vedere che cosa stanno facendo e cosa possiamo imparare da questo evento, diamo un'occhiata alla situazione in cui versa il rover Opportunity.


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