Patriot Act francese: super poteri di spionaggio digitale, senza mandato del giudice

La Francia vuole dotare l'Intelligence di un potere di spionaggio digitale anti-terroristico senza precedenti. Senza mandato del giudice gli inquirenti potranno accedere a informazioni di ogni tipo con la collaborazione delle telco e degli over-the-top statunitensi.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

La Francia si appresta a introdurre il suo "Patriot Act" digitale, una legge che fornirà all'Intelligence una libertà di spionaggio elettronico anti-terroristico mai vista in Europa. Non solo. Gli operatori delle telecomunicazioni e le aziende hi-tech dovranno collaborare con gli inquirenti accettando l'impiego di strumenti automatizzati di monitoraggio.

Le associazioni per le libertà digitali e anche le aziende del settore sono preoccupate: l'attentato alla sede di Charlie Hebdo rischia di produrre gli stessi effetti collaterali dell'11 settembre. L'intenzione dell'Eliseo è di liberare le mani dei servizi segreti e farli operare senza mandato di un giudice.

patrioct act francese

E dire che la Statua della Libertà è francese

Si parla di spionaggio digitale attraverso l'uso di software o dispositivi, in collaborazione con gli operatori TLC per individuare comportamenti anomali. Intercettare le chiamate, mail e altre comunicazioni di sospetti terroristi. Piazzare videocamere e microfoni in appartamenti e luoghi frequentati dai sospettati. Usare software "key logger" per registrare ogni interazione con PC di presunti terroristi. Ottenere in tempo reale l'accesso alle comunicazioni per uno spionaggio online e geolocalizzato.

Se la legge dovesse essere approvata nella forma attuale anche i colossi come Google, Apple o Facebook potrebbero essere costretti a fornire accesso in tempo reale alle connessioni dati delle persone sospettate di essere coinvolte in gruppi terroristici.

"Abbiamo bisogno di nuove misure per gestire nuovi scenari", ha confidato un esponente del governo al Wall Street Journal. D'altronde il recente viaggio del Ministro Bernard Cazeneuve a San Francisco per incontrare le dirigenze Google, Facebook, Twitter e Apple puntava proprio a ottenere la decrittazione delle comunicazioni degli utenti a favore dei servizi di intelligence.

soldati francesi

Francia in allerta

"Stiamo cercando di stabilire un dialogo nel settore delle nuove tecnologie", ha dichiarato ieri il Primo Ministro Manuel Valls. "Questa cooperazione dovrebbe proseguire anche con le compagnie statunitensi".

In Silicon Valley dicono che stanno già ampiamente cooperando con le forze di polizia e pronto intervento europee. In casi di emergenza possono fornire moltissimi dati, ma comunque le leggi statunitensi non consentono di trasferire direttamente tutto ai governi stranieri se non passando attraverso Washington.  

La Francia però vuole alzare l'asticella: chiedere di filtrare metadati in automatico – che possono includere geolocalizzazione e indirizzi mail (ma non contenuti) – è davvero una soglia critica per la democrazia occidentale. "Sono sotto pressione da parte dei governi, ma anche da parte degli utenti che vogliono la loro privacy protetta", sostiene Ian Brown, docente di sicurezza informatica e privacy alla Oxford University.

L'Eliseo ha pensato anche a una commissione di vigilanza indipendente per porre eventuali freni all'attività di intelligence. La foglia di fico però è piccolissima. "Non ci saranno più aree grigie", ha dichiarato l'esponente del governo al quotidiano. Già, saranno tutte verdi. Come i Campi Elisi dove soggiornano le anime dei morti, un tempo amati dagli Dei.