PC e smartphone sequestrati e analizzati alle frontiere USA

Il Ministero per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti ha l'autorità per esaminare ogni dispositivo elettronico entro 100 miglia dalle frontiere, senza offrire ragioni particolari. Un diritto che, secondo le autorità, non viola le libertà e i diritti civili.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Chi viaggia verso gli Stati Uniti potrà essere oggetto di perquisizione, compresi i dispositivi elettronici come smartphone, computer portatili e tablet. Questa operazione infatti non viola i diritti civili, secondo quanto stabilito dagli ufficiali statunitensi che hanno esaminato la questione.

Una decisione che ha fatto rizzare i capelli a molti osservatori, e che potrebbe apparire una specie di allucinazione a chi guarda dalle sponde europee dell'Oceano Atlantico. Anche perché alle autorità statunitensi si riconosce l'autorità di procedere alle perquisizioni fino a 100 miglia di distanza dalla frontiera, e anche in assenza di ragionevoli sospetti.

"Si conclude inoltre che imporre agli ufficiali di avere un ragionevole sospetto per eseguire una perquisizione frontaliera sui dispositivi elettronici danneggerebbe le operazioni senza portare benefici dal punto delle libertà e dei diritti civili" si legge infatti sul documento pubblicato dal governo di Washington.

La situazione è ancora più paradossale se si pensa che il documento è stato pubblicato dall'Ufficio per i Diritti e le Libertà Civili; una parte del Ministero per la Sicurezza Nazionale (DHS, Department of Homeland Security) che dovrebbe proprio evitare che gli ufficiali possano abusare dei propri poteri.

E invece sembra che questa scelta inviti all'abuso, almeno secondo le associazioni che difendono le libertà civili come la American Civil Liberties Union (ACLU), secondo cui l'obbligo di un ragionevole sospetto dovrebbe essere la soglia minima.

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L'associazione tra l'altro ha già evidenziato che ci sono già stati errori anche tragici, come quello di uno studente tratto di arresto perché si stava laureando in storia degli Sciiti in Libano, e una perquisizione sul suo PC - gli agenti hanno obbligato l'uomo a rivelare la password - ha rivelato immagini che per gli ufficiali lo rendevano un sospetto di terrorismo.

Meglio prevenire che curare, quindi chi si muove verso gli States dovrebbe assicurarsi che smartphone, tablet, PC, lettore di ebook e altro non contengano nulla di anche vagamente sospetto. E per stare proprio tranquilli, meglio liberarsi anche di video e musica dalla provenienza ambigua: gli agenti della Sicurezza Nazionale in teoria non si occupano di pirateria, ma non tutti sono pronti a metterci la mano sul fuoco. Voi?