Perché fare un umanoide?

La ricercatrice Lucia Pallottino ci racconta qualche dettaglio sul robot umanoide WALK-MAN.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Perché fare un umanoide?

Abbiamo chiesto alla Dott.sa Pallottino quali siano i vantaggi nel realizzare un robot dalle sembianze umane, rispetto a modelli che usano ruote, cingoli, o ancora quattro o più "zampe".

"Ci sono vari livelli di autonomia, e per noi il vero umanoide è quello più autonomo possibile. Deve avere a bordo tutta la sensoristica necessaria per fare queste cose, ad esempio il minimo richiesto sono le telecamere che consentono di riconoscere gli ambienti e capire se ci sono ostacoli, o degli scalini. Oppure, se c'è da prendere un oggetto, saperne riconoscere la tipologia, magari capire anche se è un oggetto pesante, leggero, fragile oppure no".  Così come noi, ci ricorda la dott.ssa Pallottino, quando guardiamo un oggetto ci facciamo già un'idea del suo peso, e se crediamo che sia leggero poi siamo in difficoltà se pesa più di quanto ci aspettiamo. Al WALK-MAN si vuole dare la stessa capacità di valutare ciò che vede, e si tratta di una cosa piuttosto difficile da realizzare.

Workplan

"Per queste capacità c'è un nuovo termine, affordances, che indica proprio la capacità di capire come si usa un oggetto soltanto guardandolo. Cioè, se noi vediamo una maniglia capiamo subito che va ruotata, ed è questo che vogliamo trasferire all'umanoide".

Si può fare in due modi. Il primo è assegnare al robot una serie di movimenti prestabiliti, del tipo "se vedi una maniglia allora fai questa azione", mentre il secondo è dicendogli "prova ad afferrarlo e prova a muoverlo". Si chiede quindi al robot di capire cos'ha intorno e come deve usarlo basandosi sulla propria esperienza. Il problema è che si rischia che il robot rompa l'oggetto perché lo maneggia con troppa forza. Deve quindi "essere soft" e qui abbiamo la parola chiave che ha convinto gli esperti del DARPA a invitare il WALK-MAN alla competizione.

Da questo punto di vista, come esseri umani, possiamo contare su una mano davvero strabiliante, ricca di "sensori" e dotata di una muscolatura capace di applicare un forza molto leggera oppure irruenta. Sarà sensorizzata anche la mano del robot, con una sorta di pelle che vedremo più avanti.