Porto di Bari, con ISMAEL eccellenza tecnologica 4.0

Nel porto di Bari è stata avviata la sperimentazione di una piattaforma software per predire l'impatto ambientale e la gestione di ogni attività logistica, basata su Intelligenza Artificiale e Machine Learning. Il sistema ISMAEL è tutto italiano, progettato dal DBA Group di Villorba (Treviso).

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a cura di Pino Bruno

I grandi porti sono vere e proprie città nelle città, elementi chiave del sistema internazionale dei trasporti e della logistica. Ogni anno vi transitano milioni di passeggeri e di tonnellate di merci di ogni tipo. Sono anche aree strategiche dal punto di vista della sicurezza e delle ricadute sull'ambiente circostante. A Bari l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale presieduta dal prof. Ugo Patroni Griffi ha deciso di sperimentare per la prima volta in Italia una piattaforma software basata su Intelligenza Artificiale, Machine Learning, Augmented Reality e Internet of Things, in grado di predire l'impatto ambientale delle attività logistiche. Tra l'altro Bari diventerà il primo "Porto 4.0", con un sistema più efficiente di gestione della logistica, dei trasporti e della sicurezza, grazie alla sperimentazione del 5G a cura di Fastweb, TIM e Huawei.

Il sistema si chiama ISMAEL ed è stata progettato dal Dipartimento Ricerca & Sviluppo di DBA Lab SpA del gruppo DBA di Villorba (Treviso), che ha aperto una sede operativa a Lecce. La piattaforma è in grado di prevedere scenari di potenziale criticità attraverso la valutazione di impatti ambientali legate alle attività svolte nei porti. ISMAEL si basa su Internet degli oggetti (IoT) e Big Data. Gli algoritmi adottati elaborano la miriade di informazioni provenienti da sette sensori. Tre sono all'interno del porto e quattro in città). Le stazioni meteorologiche sono in grado di captare gli elementi inquinanti mentre i laser scanner controllano i veicoli in entrata ed in uscita dal porto e adottano anche un sistema di riconoscimento facciale degli autisti di camion.

Altri meta-dati provengono dal sistema GAIA già operativo da qualche anno, che monitora costantemente e in tempo reale tutto il processo portuale per ogni nave in partenza, dalla procedura di emissione della Security Card sino all'arrivo al porto di destinazione. GAIA si basa su AIS (Automatic Identification System) e fornisce informazioni su stato degli imbarchi, condizioni meteo, orari di arrivo e partenza delle navi.

Tom's Hardware ha chiesto ai tecnici del DBA Lab di mostrare il funzionamento di ISMAEL. Uno di loro ha indossato un visore di Realtà Aumentata e ha cominciato ad aggirarsi virtualmente in ogni locale del porto dove persino gli estintori hanno un tag che riporta la data dell'ultima revisione e della scadenza. Il sistema può predire il verificarsi di eventuali criticità e guasti imminenti.

Sui monitor della sala di controllo, intanto, pulsano le attività, con i movimenti in tempo reale delle navi pronte a salpare o attraccare e dei veicoli in entrata ed uscita. Quando un camion è fermo alle sbarre di ingresso, lo scanner biometrico attiva il riconoscimento facciale dell'autista. Ma quello che più ci ha sorpreso è che ISMAEL è in grado di prevedere il livello di insabbiamento del fondale del porto, grazie alla costante osservazione delle correnti marine e dei fenomeni atmosferici. Più che un software sembra un veggente!

Il sistema è dunque capace di creare modelli matematici per anticipare quanto sta accadendo e cosa accadrà. Si vede la banchina del porto che ospita i container e l'algoritmo ne prevede l'accumulo in base ai dati di carico e scarico. Se c'è un semaforo guasto il sistema elabora l'eventuale ingorgo che si verrà a creare e dispone itinerari alternativi.

Quanto all'impatto ambientale, ISMAEL fa il calcolo della torbidità dell'acqua, adotta modelli deterministici sulla concentrazione di inquinanti nell'atmosfera e nell'acqua e l'eventuale impatto sui quartieri che circondano il porto. Nel Data Center installato nel porto le reti neurali governano l'intero processo basato sull'apprendimento costante. Il modello deterministico è stato sviluppato in collaborazione con l'Istituto di Scienze e dell'atmosfera (ISAC) del CNR di Lecce.  

La piattafoma ISMAEL, un vero e proprio gioiello italiano, è stata proposta dal DBA Group a tutti i porti adriatici della sponda balcanica, del Mar Caspio e del Mar Nero. A Bari sarà pienamente operativa dal 2019.