Rapporto Auditel-Censis: solo il 16,4% delle famiglie collega la Smart TV a Internet

Il secondo Rapporto Auditel-Censis conferma che nelle famiglie degli italiani le Smart TV mediamente non vengono connesse a Internet.

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a cura di Dario D'Elia

Il secondo Rapporto Auditel-Censis presentato oggi a Montecitorio, e inerente il 2018, conferma che nelle case degli italiani ormai ci sono più di 112 milioni di dispostivi capaci di gestire contenuti video e audio, in pratica, 4,6 per famiglia. Svetta lo smartphone con 43,6 milioni di unità, mentre le Smart Tv e i dispositivi esterni che permettono di collegare al web un teleschermo tradizionale si fermano a quota 6,6 milioni.

"Cinque milioni e 700.000 italiani, pari al 9,7% della popolazione di età superiore ai quattro anni, guardano programmi televisivi live o on demand su schermi diversi dalla televisione, collegandosi a device fissi o mobil", si legge nel rapporto. "È un valore che cresce negli anni, e che vede come protagonisti soprattutto i minori e i millennials".

Per quanto riguarda la presenza di una connessione Internet in casa, i dati indicano che dove è presente un minore questa è attiva nel 99,1% dei casi. Nel 63,9% dei casi è possibile grazie ad una connessione sia domestica che mobile. Complessivamente la quota di famiglie italiane che hanno il collegamento ad internet è pari all’84,5%, con il 49,0% che dispone di connessione domestica e mobile.

"Ed è alto anche il consumo di contenuti sul web: il 47,8% delle famiglie dove vive almeno un minore ha in casa una Smart TV o dispositivi esterni che consentono di collegarsi al web, contro una media del 35,9%, e il 37,3% ha una Smart Tv, contro una media del 27,5% delle famiglie italiane", prosegue il documento.

La criticità delle Smart TV è però legata al fatto che il 24,7% dei nuclei con minori le collegano al Web contro il solo 16,4% di media delle famiglie italiane. Quota che raggiunge il 26,3% quando nella famiglia vive un solo minore.

"Se è vero che le famiglie composte di soli over 65 sono quelle meno dotate di dispositivi tecnologici, sono proprio questi nuclei, e in particolare quelli in cui si conta più di un componente, che sono circa due milioni e 810.000 (pari all’11,5% delle famiglie italiane), quelli in cui cresce maggiormente l’utilizzo di tutti i device e che hanno maggiori potenzialità di crescita, in una lenta ma inarrestabile marcia verso l’innovazione".