RC Auto digitale, telecamere non omologate. È una beffa

Più che la tecnologia poté la burocrazia. Le telecamere per la sanzione automatica degli evasori della RC Auto non sono state ancora omologate. I 4 milioni di evasori possono dormire sonni tranquilli.

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a cura di Pino Bruno

La burocrazia è lenta, lentissima, e così autovelox, Tutor, Telepass, telecamere ZTL e sistemi comunali di videosorveglianza sono ancora, di fatto, accecati. Non è un problema di tecnologia bensì di timbri e bolli. Manca l'omologazione delle apparecchiature e così nessun sistema stradale o autostradale è abilitato alla sanzione automatica, cioè a emettere verbali in remoto. È compito del Ministero per le infrastrutture e i trasporti che, interrogato via mail da Tom's Hardware, non risponde.

RC auto digitale

E allora possono dormire sonni tranquilli i proprietari dei 4 milioni di veicoli che, stando a quel che dicono le compagnie di assicurazione, non pagano la polizza. Già, perché possono essere stanati e multati soltanto se c'è la contestazione diretta da parte di una pattuglia delle forze dell'ordine. I guai peggiori sono per gli automobilisti coinvolti in incidenti causati dagli evasori della RC Auto.

È stato così finora vanificato l'effetto della dematerializzazione del contrassegno, che non va più esposto sul parabrezza dal 18 settembre scorso. C'è stato tutto il tempo per omologare i sistemi e consentire la sanzione automatica, grazie all'interrogazione istantanea della Banca dati dei veicoli assicurati e dell'Archivio Integrato Antifrode (AIA).

telecamere di controllo stradale

Non ha avuto effetto neanche l'emendamento alla Legge di stabilità approvato il 15 dicembre scorso, che aveva aggiunto alla verifica della RC Auto anche le infrazioni di mancata revisione e trasporto di cose su veicoli a motore oltre la massa consentita. Forse l'autore dell'emendamento, il parlamentare del PD Sergio Boccadutri, dovrebbe chiederne conto al Ministero.  

In attesa dell'omologazione i comandi delle polizie locali spingono sulla tecnologia e adottano nuovi strumenti digitali per la gestione degli accertamenti sulle automobili. Come a Verona, dove è stato implementato il sistema Giano. Grazie a Giano l'agente di polizia locale, digitando il numero di targa del veicolo o quello della patente del conducente, può fare tutti i controlli in tempo reale. Può sapere subito se l'auto risulta rubata, se ha sanzioni in sospeso, se è stata coinvolta in incidenti stradali, se ha la copertura assicurativa o la revisione scaduta, di quali permessi (rilasciati dal comune di Verona) usufruisce, se il proprietario sia "ricercato" per aver accumulato un numero sospetto di violazioni o per altri motivi.

Il vantaggio del sistema Giano consiste anche nell'essere del tutto indipendente dal dispositivo utilizzato, perciò le interrogazioni possono essere effettuate da PC, tablet e smartphone, anche direttamente dall'agente su strada e senza inviare richieste alla Centrale Operativa. Si tratta del primo esperimento di questo genere in Italia.

Così, aspettando l'omologazione, ognuno si attrezza come può.