Recensione Parrot Anafi, il drone anti DJI Mavic Air

Parrot Anafi, drone con fotocamera da 21 Mpixel e video in 4K HDR, che sfida il DJI Mavic Air.

Avatar di Vittorio Pipia

a cura di Vittorio Pipia

 

 

Drone Parrot Anafi

 

 

 

 

Parrot Anafi, drone con fotocamera da 21 Mpixel e video in 4K HDR, che sfida il DJI Mavic Air.

 

 

 

Parrot Anafi è un drone dalle buone potenzialità che punta tutto sulla fotocamera in grado di registrare ottimi video fino al 4K 30 fps e foto con buoni dettagli, grazie al sensore da 21 Mpixel. Tuttavia non è perfetto, data l'assenza di sensori anti-urto, gli ingombri maggiori rispetto a concorrenti come il DJI Mavic Air e alcune scelte lato software.

 

 

 

 

Quando si pensa a un drone da lavoro, in grado di registrare filmati e foto di ottima qualità, il nome che viene in mente è quello di DJI. L'azienda cinese negli ultimi anni è riuscita a creare una gamma completa, con prodotti che si rivolgono sia all'amatore che al professionista più esigente. Una gamma difficile da battere, soprattutto per le numerose funzioni integrate e per la facilità di pilotaggio. Parrot Anafi prova a rivaleggiare puntando tutto sulla qualità video, ma facendo delle rinunce che è bene conoscere prima di valutarne l'acquisto.

 

 

Design e materiali

 

 

La confezione include il drone, il radiocomando, una custodia per il trasporto, un cavo USB-USB C per collegare il radiocomando allo smartphone, quattro eliche di ricambio e una scheda micro-SD da 16GB che permette di usare sin da subito il drone. È costruito in plastica con un telaio in carbonio e offre la possibilità di ripiegare verso l'interno i bracci per ridurre l'ingombro. Tuttavia, con una lunghezza di 23,9 centimetri, è comunque più ingombrante rispetto al Mavic Air.

 

La batteria è removibile - si possono acquistare batterie di ricambio al prezzo di 99 euro ciascuna - e si ricarica tramite USB C, un vantaggio non da poco in quanto si può ricaricare anche con una Powerbank o con un alimentatore qualsiasi. Ha una capacità di 2700 mAh che permette di volare per circa 20-25 minuti a seconda delle condizioni.

 

 

Togliendo la batteria si ha accesso al vano della scheda micro-SD, che ricorda il carrellino SIM dei cellulari di qualche anno fa. Il drone non ha una memoria interna, per cui è sempre necessario avere con sé una micro-SD per registrare.

 

Nella parte frontale fa bella mostra di sé la fotocamera. Il sensore da 21 Mpixel, abbinato all'obiettivo con apertura f 2.4, è in grado di registrare fino al 4K HDR e assistito da uno stabilizzatore a tre assi molto efficace e con la particolarità unica di poter ruotare di 180 gradi in senso verticale, permettendo così di effettuare riprese uniche.

 

 

Il radiocomando

 

 

In un drone come l'Anafi, dedicato ai viaggiatori, è di certo strano vedere un radiocomando ingombrante (16,5 x 9,5 x 4,8 centimetri) e pesante (più di 380 grammi). Dimensioni che rendono il trasporto difficoltoso. Una delle criticità è che i joystick non possono essere rimossi, caratteristica che li espone a danni accidentali, magari mentre il controller vaga nello zaino o se l'utente spinge con forza per incastrare il radiocomando all'interno dei propri bagagli.

 

Il telecomando si accende sollevando il supporto per lo smartphone, che integra anche le antenne di trasmissione del Wi-Fi a 2.4 e 5GHz. Nella parte centrale ci sono i pulsanti per il ritorno automatico e per l'atterraggio o il decollo. Dietro ci sono una presa USB C per ricaricare il controller, una presa USB di tipo A per collegare lo smartphone, il trigger per lo Zoom, quello per orientare la fotocamera, il pulsante per scattare foto e registrare video e il pulsante per centrare la fotocamera.

 

 

Leggi anche: DJI raddoppia, ecco i nuovi droni Mavic 2 Pro e Zoom.

 

 

L'ergonomia è buona, anche se il peso dopo un po' si fa sentire. Il supporto per lo smartphone ospita anche cellulari con display piuttosto grandi (fino a 8 centimetri di larghezza), tuttavia potreste riscontrare difficoltà qualora il vostro dispositivo avesse la parte posteriore bombata o spigoli dalla forma arrotondata e più in generale se lo spessore supera i 10 millimetri.

 

La batteria si scarica di circa il 20% per ogni sessione di volo (20-25 minuti), il che garantisce un'autonomia complessiva di quasi un'ora e quaranta minuti.

 

 

Applicazione e software

 

 

L'applicazione FreeFlight 6 è compatibile sia con iOS che con Android ed è gratuita. Per usarla è richiesto il login, che si può ottenere creando un profilo Parrot, oppure usando il proprio account Facebook o Google. Fatto ciò, si collega il cellulare al controller e si accende il drone. Dopo una manciata di secondi sarà effettuata la connessione e tramite l'app avremo accesso a tutte le funzioni.

 

Funzioni che sono davvero tantissime, per cui ci limiteremo ad analizzare quelle più utili. La schermata principale visualizza l'anteprima video, con una trasmissione fluida. Di tanto in tanto si può verificare qualche ritardo, ma accade di rado e solo in presenza di interferenze. Tramite le impostazioni si possono impostare i limiti del drone, sia in altezza che in lontananza, di default rispettivamente di 20 metri e 100 metri. Il drone può spingersi a una distanza massima di 4 km.

 

 

L'ultimo aggiornamento permette di usare la modalità bracketing, che consente di scattare più foto a diversa esposizione, in modo da bilanciare le zone in ombra e quelle più illuminate, e la modalità burst, che permette invece di scattare una raffica di foto, utile per catturare soggetti molto veloci o scene sportive.

 

 

 

 

Parrot dichiara che il sensore permette uno zoom senza perdita di qualità fino a 1.4x in 4K, e di 2.8x in FullHD. In realtà la perdita di qualità, seppur minima, è presente, ed equivale in tutto e per tutto a quella che si otterrebbe tramite un crop digitale effettuato con un programma di post produzione.

 

 

Tramite la pagina principale avremo la possibilità di verificare lo stato e l'autonomia del drone e del radiocomando, accedere alle impostazioni, verificare eventuali aggiornamenti, caricare la mappa o effettuare acquisti in-app. Infatti non tutte le funzioni di cui il drone è capace sono disponibili gratuitamente. In particolare al momento è possibile acquistare le modalità Follow-Me e Flight-Plan, in grado rispettivamente, di abilitare il drone per tracciare il movimento di un soggetto, oppure di impostare una traiettoria di volo. Il costo è di 19,99 euro per ciascuna, ma saltuariamente è possibile trovarle a prezzi scontati.

 

 

Qualità video e foto

 

 

Per quanto riguarda la registrazione video, è possibile registrare filmati in 4K (3840 x 2160 pixel) a 30 e 25 fps, oppure in 4K cinematografico (4096 x 2048 pixel a 24 fps), tramite l'apposità modalità. Ovviamente saremo anche in grado di registrare a risoluzioni inferiori, tra cui il 2.7K (2560 x 1440 pixel) a 30 fps, o in FullHD (1920 x 1080 pixel) a 60 fps.

 

Presenti le modalità Slow-Motion (fino a 2x) e Hyperlapse (fino a 240x): quest'ultima consente di effettuare video accelerati molto particolari e belli da vedere, una sorta di timelapse ma in movimento.

 

 

Parrot integra tre profili colore: standard, con colori piuttosto naturali anche se tendenti al caldo; HDR, che però non abbiamo apprezzato in quanto, oltre ad aumentare saturazione e contrasto, rende le immagini innaturali e diminuisce la nitidezza, e infine P-log. Quest'ultima consente ai più esigenti di poter lavorare sull'immagine in maniera precisa in post produzione, in quanto permette di catturare un'immagine desaturata e priva di contrasto e quindi più malleabile.

 

La modalità foto invece, consente di sfruttare appieno i 21 Megapixel e scattare sia in formato JPG, sacrificando un po' la qualità, sia in modalità RAW, che consente di salvare file grezzi ricchi di informazioni e più lavorabili con gli appositi software di post produzione.

 

La qualità è molto buona, paragonabile a quanto si potrebbe ottenere da uno smartphone top di gamma, come un Galaxy S9, un Huawei P20 o un iPhone. I filmati sono ricchi di dettagli, con una buona gamma dinamica e un buon contrasto e i colori risultano sempre naturali. Tuttavia, di tanto in tanto abbiamo riscontrato qualche caduta di frame, con un effetto lag piuttosto fastidioso. Situazione che si presenta in maniera casuale. Abbiamo anche provato a usare diverse micro-SD, sospettando fosse un problema dovuto all'archiviazione, ma con tutte quelle da noi usate il problema si ripresentava.

 

È possibile ovviamente agire sui parametri di registrazione e scatto, ISO, bilanciamento del bianco, tempi di esposizione, manualmente, in modo da avere sempre il pieno controllo, oltre a poter usare la modalità automatica e offrire la possibilità di bloccare l'autoesposizione, in modo da mantenere gli stessi parametri durante un'intera scena.

 

 

Parrot inserisce anche alcune modalità di registrazione automatiche, come la possibilità di effettuare un boomerang. Tuttavia tali modalità richiedono tantissimo spazio - viene suggerito un raggio di 60 metri - in quanto il drone non è dotato di sensori anti-urto in grado di prevedere eventuali ostacoli. Resta dunque all'utente decidere se lo spazio a disposizione è sufficiente o meno, pena un'eventuale urto del drone contro qualche ostacolo.

 

 

Per visualizzare la qualità e alcuni video demo, vi invitiamo a guardare la video-recensione che potete trovare sul nostro canale Youtube.

 

 

Volo e stabilità

 

 

Il drone Anafi garantisce una stabilità egregia in situazioni di volo ottimali, ovvero quando il vento è minimo o assente. In questo caso una volta decollato, rimane stabile in posizione senza vibrazioni o ondulazioni particolari. Per volare è possibile usare la modalità Film, che fa muovere il drone con movimenti lenti e precisi, diremmo quasi cinematografici, oppure la modalità Sport, in grado di far schizzare il drone fino a una velocità massima di 50 km/h. Quest'ultima è più adatta a utenti esperti che hanno accumulato qualche ora di volo, ma permette di effettuare riprese di sicuro effetto.

In condizioni di vento più forte, il drone raggiunge i suoi limiti. La stabilità viene meno e ci sono forti oscillazioni che lo fanno muovere anche di qualche metro, cosa che si verifica anche quando il segnale GPS è debole o in presenza di interferenze.

 

Detto questo, una volta presa familiarità con i comandi, è possibile muoversi con discreta agilità, e spingersi fino ai limiti del drone.

 

L'assenza di sensori anti-urto è una grossa mancanza, almeno per gli utenti alle prime armi. Tale assenza, comporta alcuni limiti non solo nell'utilizzo delle modalità di ripresa automatiche, ma anche nel ritorno alla base. Se ci siamo spinti troppo oltre, potremo in ogni momento richiamare il drone tramite l'apposito comando, ma non possiamo prevedere in alcun modo se durante la traiettoria percorsa ci saranno ostacoli.

 

Siamo rimasti sorpresi dalla silenziosità. Durante il volo il rumore delle eliche è molto basso, tra i più bassi avvertiti finora. Anche la ventola dedicata al raffreddamento dei componenti, posizionata nella parte inferiore, è piuttosto silenziosa.

 

 

Verdetto

 

Anafi è un buon prodotto che punta soprattutto sulla qualità video e foto. Il prezzo di 679 euro nel momento in cui scriviamo, a cui si dovranno aggiungere altri 40 euro per l'acquisto delle modalità di volo Follow-me e Flight Plan, lo pone pericolosamente vicino ai 750 euro che servono per acquistare il DJI Mavic Air. Che è non solo più piccolo, ma anche più semplice da pilotare, grazie alle diverse modalità di guida automatizzate e alla presenza dei sensori anti-urto, oltre a offrire lo slow-motion a 120fps.

 

Un posizionamento che vede il drone di Parrot penalizzato per alcune mancanze difficili da trascurare. L'ottima qualità video e la possibilità di ruotare la videocamera di 180 gradi, non bastano a colmare questo gap. Tuttavia, è positivo il fatto che Parrot abbia provato a proporre un'alternativa comunque interessante e che, se dovesse scendere sotto la soglia dei 600 euro, potrebbe rivelarsi un ottimo acquisto per chi ha un budget ridotto ma non vuole rinunciare alla qualità di un video in 4K.

 

Tom's Consiglia

Se non siete interessati al 4K e cercate dimensioni compatte, potreste valutare l'acquisto del DJI Spark, piccolo, compatto ed economico con un prezzo di 412 euro.