Recensione Sony A80K

Sony A80K è un TV OLED di fascia media, ma la qualità è da top di gamma

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il Sony A80K è un modello 2022, che va a sostituire il Sony A80J, un televisore che l’anno scorso era, secondo noi, il TV Sony che valeva la pena di comprare. Eravamo piuttosto curioso di vedere come Sony aveva migliorato un prodotto già eccellente, ma abbiamo trovato un televisore che forse è fin troppo simile al modello precedente. I miglioramenti ci sono, ma ci sono anche tante cose che non sono cambiate per nulla. Tanto che viene da chiedersi se non sia meglio prendere il Sony A80J, finché lo si trova, visto che costa meno.

Nella versione da 55”, quella che abbiamo testato, Sony A80K costa di listino €1.849, mentre con Sony A80J si scende a €1.499. La differenza si riflette anche nei prezzi reali, il cosiddetto street price: nel momento in cui scriviamo, Unieuro ha entrambi i modelli a €1.599 e €1.399, rispettivamente.

Sono entrambi due televisori OLED eccellenti, sicuramente più che adeguati a ogni situazione. Il prezzo non è esagerato, il che per Sony è più o meno una novità, ma c’è una domanda a cui vogliamo dare risposta. Vale la pena di spendere 200 euro in più per il modello del 2022. Oppure con il modello vecchio si ottiene più o meno la stessa qualità, risparmiando?

Sony sfrutta molto bene il pannello OLED, che grazie alle soluzioni software genera una qualità dell’immagine ai massimi livelli. Tuttavia la luminosità massima è ancora relativamente bassa. Quest’anno, con in giro modelli come LG C2 (concorrente diretto di Sony A80K), è un dettaglio un po’ più difficile da accettare. Sicuramente Sony A80K è un televisore che dà il meglio di sé in ambienti bui o poco illuminati.

Design e caratteristiche

Sony 80K non aggiunge granché al design dell’anno scorso. È il solito pannello OLED sottilissimo, con la parte centrale un po’ più spessa (fino a 5,3 cm), dove sono ospitati i pannelli elettronici. La qualità costruttiva è eccellente in ogni dettaglio, e da questo punto di vista è un TV senza nulla da invidiare a un top di gamma. Rispetto al modello precedente, tuttavia, Sony ha usato più plastica e meno metallo: la solidità non cambia, ma l’impressione che dà è diversa, quella di un prodotto meno pregiato.

I connettori sono tutti dietro, orientati verso sinistra. Una volta posizionata la copertura inclusa nella confezione, avrete un cable management sopraffino. I modelli del 2022 non avevano le coperture per i cavi. Le porte HDMI 2.1 sono quattro, ma solo due di esse (3 e 4) hanno VRR e ALLM. Sufficienti per due console oppure un PC e una console, ma se avete tutte e due le console e anche un PC gaming, potrebbe non bastare.

Il software è Google TV, un sistema che ormai conosciamo e apprezziamo, per la facilità d’uso e per il grande numero di app disponibile. L’homepage è ben realizzata, e il software di Google è praticamente l’unico che sfrutta veramente bene tutto lo spazio disponibile. L’integrazione con Netflix e Prime Video potrebbe essere migliore, invece, visto che nessuno dei due servizi è compatibile con la lista “continua a guardare”.

Sony usa due piedistalli molto sottili per sostenere l’A80K. Il sistema è studiato per offrire tre diverse opzioni. Si possono montare i piedini sulla posiziona ampia (quella delle foto) oppure più stretta, così da farcelo stare anche su un mobile più piccolo. Inoltre, i piedini permettono di scegliere tra due diverse altezze: quella superiore è utile se si usa una soundbar.

Nella scatola c’è il telecomando compatto di Sony. È piuttosto bello, solido e ben costruito, con una bella piastra di alluminio a dare solidità. È un telecomando “smart”, pensando soprattutto per la TV in streaming, e per questa ragione non ha i numeri. Ci sono quattro pulsanti per altrettante app di streaming, volume, cambio canale, impostazioni, un pulsante per avviare Google Assistant e poco altro. Spartano e funzionale, come ci si aspetta dal design moderno. Peccato che non sia retroilluminato.

Se non vi dovesse piacere, nella scatola c’è anche un telecomando tradizionale, con i numeri. È totalmente di plastico e bruttarello, sembra uscito direttamente dagli anni ‘90.

Qualità dell'immagine

Sony A80K offre una copertura quasi perfetta (99,5%) dell spettro DCI-P3, e una luminosità massima di 785 nits (su una finestra HDR del 10%) in modalità Brillante. Passando a Cinema tale valore scende a 616 nit. Non è male in termini assoluti, ma alcuni concorrenti fanno molto meglio: ci sono OLED ch arrivano a 1000 nit, mentre alcuni QLED superano i 2.000.

Diciamo che Sony A80K non è il televisore più consigliabile per l’uso in stanze illuminate, perché si va a perdere un po’ delle eccellenti prestazioni HDR. Detto questo, non è che se ci sono le luci accese non si può guardare la TV; si vede comunque benissimo, ma se ci mettete accanto un modello migliore si nota. Ovviamente, un test “fianco a fianco” non è una cosa che la gente fa tutti i giorni, a casa propria.

La buona qualità dell’immagine è dovuta anche a un leggero trattamento antiriflesso del vetro. Non è come guardare un Samsung The Frame, ma non è questo l’obiettivo. Anche perché non sono molti quelli a cui piace quel particolare effetto del The Frame.

La qualità dell’immagine è altissima, praticamente perfetta in ogni aspetto. Profondità del nero e livello di contrasto (ovviamente) quantità di dettagli nelle aree scure, prestazioni HDR. Anche la gestione del movimento è impeccabile, e l’upscaling ha quasi del miracoloso.

La ciliegina sulla torta è che le modalità predefinite vanno bene così come sono. Come sempre, si può impostare su Cinema e dimenticarsene, per una vita più serena. Oppure si può passare da Standard a Cinema, per un impegno minimo. I più esigenti, invece, troveranno un menu impostazioni pienissimo di voci diverse, per regolare l’immagine (e il suono) come preferiscono. Sony continua a supportare Calman, per la calibratura professionale.

Sony supporta HLG, HDR10 e Dolby Vision; manca invece HDR10+, un formato usato, in Italia, praticamente solo da Prime Video (che tuttavia ha scelto Dolby Vision per Gli Anelli del potere)

La gestione del movimento è molto buona, e anche in modalità standard non abbiamo notato artefatti (cosa che non si può dire di altri marchi famosi). Potreste notare qualche imperfezione, di tanto in tanto, ma durante la nostra prova non abbiamo mai avuto bisogno di andare a regolare manualmente la funzione Motionflow. Attenzione però, perché se si esagera con gli artefatti si perdono anche dei dettagli, e si guadagna il tremendo effetto soap opera.

Come già in passato, Sony merita un encomio speciale per la qualità dell’upscaling. Basta avviare un contenuto non recente, preso da una qualsiasi piattaforma di streaming, per restare ammirati di fronte al modo in cui il software Sony riesce a trasformarlo. Non è che i vecchi film diventino improvvisamente in 4K, ma usando la modalità Standard il risultato è davvero strabiliante, una spanna sopra agli altri marchi.

Qualità audio

Sony continua a usare il sistema Acoustic Surface Audio+, cioè attuatori che fanno vibrare lo schermo per generare il suono. Ci sono anche un paio di subwoofer, che aiutano a ottenere bassi migliori.

Il sistema funziona molto bene, e negli anni passati siamo rimasti impressionati dal suono generato dai TV Sony. Ed è ancora un suono fantastico, ma siamo nel 2022 e i concorrenti non sono rimasti a guardare. Quello che due anni fa era un suono incredibile oggi è “normale” per questa fascia di prezzo.

Ciò significa anche che si può migliorare con una soundbar, ma non è il caso di prenderne una economica, perché non suonerà molto meglio rispetto al televisore.

Per l’uso quotidiano, e per tutte quelle persone senza esigenze specifiche in termini di suono, comunque, il Sony A80K fa un lavoro eccellente. Il volume massimo è altissimo, più di quanto serve per riempire una stanza. I suoni sono ben separati, e si riesce a distinguere tutto con chiarezza. I dialoghi sono perfettamente puliti e comprensibili, mentre i rumori forti (esplosioni, crolli …) risultano molto coinvolgenti.

Gaming

Sony A80K ha quattro porte HDMI, ma solo due sono “100% gaming”, perché supportano sia VRR sia ALLM. Una di queste è anche l’uscita eARC per l’audio, quindi se avete un sistema complesso bisognerà un po’ ingegnarsi. Anche se, probabilmente, avete un amplificatore AV che può compensare queste piccole lacune.

Sony A80K, ne vale la pena? 

Il Sony A80K si è rivelato un televisore eccellente, con un fantastico rapporto qualità prezzo (per un OLED nuovo). La qualità dell’immagine è impeccabile, e gli si può criticare solo una luminosità massima non altissima. Sony A80K è utilizzabile anche in stanza molto luminose, anche se in tal caso ci sono forse altri modelli preferibili.

È tutto fantastico tranne una cosa: è praticamente identico a Sony A80J, che costa meno. L’unica differenza rilevante è la presenza del VRR, che interesserà ai giocatori più attenti. In effetti, alcuni colleghi di altre testate hanno perfino rilevato che Sony A80J è migliore, sotto alcuni aspetti.

Tutto considerato, dunque, finché Sony A80J resta in commercio, è probabilmente la scelta migliore se volete un OLED Sony che non costi un capitale.

Ovviamente ci sono da considerare i concorrenti.

LG C2 è il concorrente diretto. Offre una qualità dell’immagine simile, con modalità predefinite un po’ meno precise, e qualche lacuna in più per quanto riguarda upscaling e audio. Comunque un televisore fantastico. Lo trovate a prezzi incredibilmente competitivi: lo abbiamo visto a €1.399, il che è davvero un’offerta impressionante. In effetti sembra più un’alternativa al Son A80J piuttosto che al modello 2022. La discriminante potrebbe essere il sistema operativo: se vi piace Google TV prendete il Sony, oppure scegliete LG con il suo WebOS.

Si può anche prendere in considerazione il vecchio LG C1, di cui si trova ancora qualche esemplare in commercio: lo trovate a poco più di mille euro. Una cifra contenuta, che può giustificare qualche compromesso sul piano della qualità. Ma forse non è il migliore investimento possibile, e di sicuro è meglio tentare di prendere uno dei modelli superiori.