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a cura di Andrea Balena

Una delle ambizioni tipiche della borghesia dell'ultimo secolo è abitare in una tranquilla villetta dotata di giardino, a distanza dalla vita caotica del centro città. Da decenni un chiodo fisso per molte famiglie, l'idea di una vita di questo tipo ha sempre esercitato un grande fascino su molti narratori e scrittori, che vedono nella bucolica vita del sobborgo una delle più grandi ipocrisie occidentali del Novecento. Nella letteratura gialla, Agata Christie è stata la più grande scrittrice ad aver sfruttato a fondo questa ambientazione e le sue contraddizioni.

Grandi classici come La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock hanno esplorato la vita della suburbicon family, mostrando come la vita in questa periferia (apparentemente) perfetta sia in realtà un grande calderone di complotti, perversioni e adulteri da parte di padri stressati o mogli casalinghe annoiate, queste ultime ben rappresentate da Desperate Housewives in TV.

Safe, la nuova produzione di Netflix in Gran Bretagna, nasce con l'intento di sviluppare questo consolidato canovaccio, donandogli qualche twist narrativo e un protagonista d'eccezione: Michael C. Hall, noto ai fan delle serie TV come protagonista di Dexter. Sembra quasi paradossale che lo stesso volto che un tempo incarnava la più grande aberrazione del ceto medio - il serial killer della quotidianità, seppur dotato di una morale - ora porti in scena un personaggio diametralmente opposto, ovvero quello del padre di famiglia eccessivamente apprensivo.

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Tom Delaney è un chirurgo di successo rimasto da poco vedovo, che si ritrova a dover badare alle due figlie adolescenti e ha cominciato una relazione segreta con la vicina e amica di sempre Sophie (Amanda Abbington, la moglie di Watson in Sherlock), mentre viene ancora tormentato dal fantasma della defunta moglie. Una sera però Jenny, la figlia maggiore, scompare dopo una festa senza lasciare traccia. Tom inizia una disperata ricerca per la comunità, facendo venire alla luce tutti i segreti più oscuri dei suoi vicini.

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Il mondo di Safe è caratterizzato da una comunità circondata da un cancello, il quale non si limita solo ad essere una barriera fisica, ma anche mentale. Gli adulti vivono in un continuo stato di sospetto verso l'estraneo, colui che viene dal mondo esterno al quartiere. Lo stesso protagonista, come ci rivela all'inizio del primo episodio, controlla i messaggi telefonici della figlia per sopperire la poca fiducia che ha in lei. Man mano che l'intreccio si districa, diventa evidente che fra adulti e giovani ci sia un muro generazionale e che i secondi cerchino in tutti i modi di sfuggire al controllo asfissiante a cui sono sottoposti.

Per il resto, la storia e il caso di omicidio non si rivelano niente di innovativo o sconvolgente, ma va riconosciuto come la sceneggiatura sia stata molto attenta a non dare troppi indizi o anticipazioni per conservare i colpi di scena finali. Purtroppo per conservare lo stupore ad ogni costo lo scrittore Harlan Coben ha tagliato alcune scene di connessioni in tutta la trama, nel tentativo di non intaccare la sospensione dell'incredulità dello spettatore in alcuni passaggi più caotici.

La stessa sfera del mondo adolescenziale viene trattata in maniera confusa e in molti casi superficiale, materializzando le paure degli adulti senza mai creare un vero confronto generazionale o dare una vera giustificazione ai ragazzi per assumere droghe o organizzare festini clandestini. Lo show parteggia sempre per i genitori, senza cercare di indagare più a fondo.

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A convincere pienamente è il protagonista stesso, un Micheal C. Hall che finalmente torna sul piccolo schermo con un ruolo da protagonista dopo Dexter. La sua bravura è innegabile e pure il personaggio che interpreta, seppur non all'altezza del suo ruolo più iconico, riesce a risultare interessante per la sua costruzione e i fantasmi che lo tormentano. Altrettanto brava è la Abbington, che riesce a rendere il personaggio di Sophie molto più tridimensionale e stratificato rispetto a quanto possa sembrare.

Al netto di qualche ingenuità e mancanza, Safe cattura comunque l'attenzione ed è visivamente molto bello da vedere. La regia è ben confezionata e ha un ritmo invidiabile, lasciando anche diversi spiragli per momenti più intimi e d'impatto. Il finale non lascia intendere una continuazione (o perlomeno non direttamente) ma con Netflix a capo della serie, mai dire mai. Per il resto, le otto puntate della serie sono un buon diversivo estivo.


Tom's Consiglia

Volete (ri)scoprire le avventure del serial killer con una morale di Miami? Trovate qui la serie completa di Dexter in Blu Ray.

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