Sigaretta elettronica: scienza contro tasse e regole

Scienziati di tutto il mondo chiedono alla UE prudenza nel regolare le sigarette elettronicche.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Quindici scienziati accusano l'Unione Europea di mal interpretare le loro ricerche con il fine di tassare le sigarette elettroniche. I ricercatori hanno scritto una lettera aperta al commissario Tonio Borg per affermare che la bozza della Tobacco Products Directive va sostanzialmente contro gli interessi degli europei e soprattutto minaccia la loro salute.

Gli scienziati affermano che la sigaretta elettronica può contribuire sostanzialmente a ridurre il consumo di tabacco, e ha quindi il potenziale di "salvare milioni di vite nel mondo". Regole troppo severe, e soprattutto un inasprimento dei costi, potrebbero tuttavia invalidare questi vantaggi.

Sigaretta elettronica

Gli scienziati spiegano che non ci sono basi scientifiche per ridurre il contenuto in nicotina delle sigarette elettronica, ma si teme che in questo modo in molti tornerebbero al vecchio tabacco. L'attuale bozza di legge vorrebbe ridurre il limite a 20 mg di nicotina per ogni millilitro di liquido vaporizzato.

Ma da dove arrivano questi e altri numeri presi come riferimento dai legislatori europei. Secondo Konstantinos Farsalinos (University Hospital di Gasthuisberg in Leuven, Belgio) si tratta di un'interpretazione sbagliata dei dati che lui stesso ha fornito alla UE, dovuta in buona parte a informazioni non aggiornate a un'eccessiva tossicità attribuita alla nicotina.

La lettera degli scienziati contesta anche l'ipotesi secondo cui l'e-cig potrebbe portare qualcuno a cominciare a fumare, cioè l'esatto contrario del suo scopo ideale. "I dati esistenti non suggeriscono che la sigaretta elettronica abbia effetti simili", si legge sul testo.

Coffe & Cigarettes

"In conclusione", recita la lettera, "le sigarette elettronica hanno un buon profilo di sicurezza e rappresentano probabilmente un modo per smettere di fumare piuttosto che di cominciare. […] Andrebbero sviluppate regole basate su prove e proporzionate, e tutti gli stakeholders andrebbero coinvolti nel processo".

In altre parole si chiede ai legislatori europei di rispettare i dati scientifici e usarli in modo corretto, e non di manipolarli e asservirli a questo o a quell'altro scopo politico. Si perché di questa faccenda si potrebbe chiacchierare ancora a lungo, considerate le teste e gli interessi in gioco: c'è l'economia nascente delle e-cig naturalmente, ci sono i colossi del tabacco e ci sono i governi nazionali e le entrate che derivano dal settore.