Un team di ricercatori dell'Università dello Utah ha realizzato una lente super sottile per smartphone e non solo, il cui spessore è minore di quello medio di un capello
Il risultato è stato raggiunto grazie a un'intuizione semplice quanto geniale: sfruttare il fenomeno della diffrazione della luce anziché quello della rifrazione al fine di concentrare la luce in un unico punto.
Normalmente infatti per catturare la luce e farla confluire in un unico punto (del sensore fotografico o della retina) si utilizzano lenti, singole o in gruppi, di varia curvatura, ma queste lenti sono pesanti e spesse.
I ricercatori invece hanno provato a lavorare sulla diffrazione al fine di ottenere lo stesso risultato pratico ma facendo passare la luce attraverso un'unica lente, completamente piatta e sottilissima.
La nuova lente super-acromatica, per la cui geometria è stato necessario mettere a punto un complesso algoritmo, è infatti dieci volte più sottile del capello umano.
Come già accade con le comuni lenti a rifrazione, anche questo nuovo tipo potrà inoltre essere realizzato in plastica, unendo così anche i vantaggi della leggerezza a quelli dello spessore ridotto.
Le potenzialità della nuova tecnologia sono enormi, com'è facile immaginare, visto che praticamente toccano tutti gli aspetti dell'ottica, dagli smartphone ai satelliti, l'unico problema è che dovranno passare almeno altri 5 anni prima che sia possibile vederle applicate in prodotti concreti, perché com'è ovvio bisognerà mettere a punto processi produttivi industrialmente sostenibili.