Come è fatto Sub Mini?
Sub Mini è più piccolo rispetto Sub (Gen 3), ma nemmeno piccolissimo, ha un design arrotondato ma condivide parte dell’approccio costruttivo con il fratello più grande, con due driver contrapposti, in questo caso, in una cassa chiusa. Secondo Sonos questo design limita le distorsioni, per una riproduzione più precisa dei bassi. Due woofer da 15 mm sono abbinati a due amplificatori digitali in classe D, e il taglio della frequenza arriva ai 25 Hz.
Pesa poco più di 6 chilogrammi, quindi è facilmente trasportabile, e le dimensioni sono pari a circa 30 cm di altezza per un diametro di 23 cm. La finitura opaca è un’ottima scelta, segue le scelte di Sonos per i suoi ultimi prodotti, ma è un cambiamento rispetto a Sub (Gen 3) che mantiene una superficie lucida che si sporca molto facilmente.
L’installazione in un sistema Sonos è molto semplice poiché dopo averlo collegato all’alimentazione dovrete unicamente avviare l’applicazione sul vostro smartphone, avvicinare lo smartphone al Sub Mini in maniera tale che vengano passate le informazioni per la connessione alla rete Wi-Fi e successivamente dovrete scegliere a quali altoparlanti abbinare Sub Mini. Potrete scegliere di abbinarlo, ovviamente, a una soundbar per completare l’installazione home cinema, ma anche a più altoparlanti Sonos, così da sfruttare il Sub anche quando state riproducendo della musica.
Dove posizionarlo nella stanza?
Non ha molta importanza dove posizionerete il sub all’interno della stanza. Il tipo di frequenze basse che genera un sub si propagano velocemente e sulla lunga distanza, di conseguenza sia che deciderete di posizionarlo affianco alla TV o dalla parte opposta della stanza, la resa sarà ugualmente buona. Inoltre, per un’ottimizzazione ancora superiore potrete sfruttare TruePlay, che, tuttavia, è disponibile unicamente con dispositivi iOS. Tutto quello di cui avete bisogno è una presa di corrente, il trasferimento dei dati audio da riprodurre avverrà tramite wi-fi.
Qualità audio e prova di ascolto
Per la prova abbiamo abbinato Sub Mini a entrambe le soundbar “economiche” di Sonos, in due ambienti differenti. Quando la soundbar è abbinata al subwoofer, Sonos “dirotta” le frequenze più basse al subwoofer, sgravando la soundbar e utilizzandola per il resto delle frequenze, quindi dalla medio bassa a salire. Se non avrete TruePlay, o comunque se volete personalizzare l’esperienza con il subwoofer, potrete impostare un livello di potenza da -15 a +15.
Durante la settimana di prova abbiamo guardato diversi film e serie TV, nonché ascoltato varie canzoni tenendo il Sub Mini su zero, cioè di default senza agire sull’incremento o decremento dei livelli. Ovviamente la resa è molto legata al tipo di contenuto, ma certamente entrambe le soundbar, sia Ray che Beam, beneficiano molto dell’aggiunta di Sub Mini. Oltre a ottenere una resa acustica migliore, cioè bassi più potenti e, in molti casi, anche più morbidi, la scena acustica è maggiormente immersiva e coinvolgente. Il miglior bilanciamento si ha in abbinamento a Beam, tuttavia ciò non può essere una regola, in quanto la resa finale dipende anche dalla dimensione della stanza. È possibile abbinarlo anche ad Arc, con una buona resa senza far rimpiangere Sub (Gen 3), a patto che la sala non sia estremamente grande.
Abbiamo effettuato test in più stanze per capire dove si trovasse maggiormente a suo agio e, mentre Sonos parla di stanza “piccole e medie”, noi preferiamo tradurre questo suggerimento in “stanza medio piccole”, cioè tra i 20 e i 25 metri quadri o poco più.
Se siete soliti guardare film di notte e non volete disturbare troppo, attivando la modalità Night Mode sulla soundbar, anche la resa del subwoofer sarà limitata.
Durante tutta la prova non abbiamo riscontrato particolari problemi. È un subwoofer degno di nota; la resa è pari a quella di Sub (Gen 3) in termini di qualità, mentre è più limitato in termini di potenza, di conseguenza torniamo a dire che se l’ambiente in cui volete installarlo non è molto grande, andrà benissimo e potrete preferirlo al fratello maggiore.
Verdetto
Sonos Sub Mini fa benissimo il suo lavoro, potete abbinarlo a una qualsiasi delle soundbar di Sonos, e si adatta anche alla più grande Arc, a patto che l’ambiente non sia troppo grande. Anzi, se vi trovate proprio in questa situazione, probabilmente sarà la scelta migliore poiché avrete il miglior rapporto tra prezzo e resa generale.
Il prezzo di Sub Mini è probabilmente in linea con quello che offre e con l’offerta di Sonos, tuttavia ci sembra ancora un po’ troppo costoso o, per vederla in un’altra maniera, sembra un po’ anomalo abbinare Sub Mini a Ray, mentre ha più senso dal punto di vista del prezzo abbinarlo a Beam (Gen 2) o addirittura ad Arc. Costa infatti 499 euro, lo stesso prezzo di Beam.
Non crediamo che Sonos abbia intenzione di realizzare un ulteriore subwoofer a prezzo più contenuto, magari per un sistema entry level affiancabile a Ray, di conseguenza dovrete fare bene le vostre scelte. Meglio Ray con Sub Mini o meglio Beam e fare a meno di Sub Mini? O ancora, meglio acquistare unicamente Arc al prezzo di Beam più Sub Mini? Sono domande che non hanno una singola risposta poiché dipende molto da quello che volete ottenere o da dove vorrete installarli. In ogni caso, se già avete una soundbar Sonos, Sub Mini è il regalo che potreste farvi per completare in maniera intelligente il vostro sistema Home Cinema.