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Sony BRAVIA Theatre System 6, ottimo suono per questo prezzo! | Recensione

Sony punta tutto sulla potenza e sull’immersività del 5.1 fisico, sacrificando le funzioni smart per offrire puro home cinema

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Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Pubblicato il 10/09/2025 alle 16:12 - Aggiornato il 11/09/2025 alle 13:52
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  • Pro
    • Qualità sonora eccellente
    • rapporto qualità / prezzo imbattibile
    • Installazione semplice
  • Contro
    • Non c'è il WiFi
    • Poca flessibilità nel posizionamento del subwoofer
    • Mancano altoparlanti rivolti verso l'alto

Il verdetto di Tom's Hardware

Il Sony BRAVIA Theatre System 6 rinuncia alle funzioni smart per puntare tutto sulla resa sonora: un 5.1 potente, immersivo e dal prezzo competitivo, ideale per chi vuole un vero home cinema senza fronzoli.

Informazioni sul prodotto

Sony BRAVIA Theatre System 6

Sistema audio 5.1 Sony con soundbar passiva, subwoofer attivo, satelliti surround fisici. Elimina Wi-Fi e smart features per massimizzare qualità sonora a prezzo competitivo.

In un mercato saturo di soundbar che promettono intelligenza artificiale, connettività multi-room e assistenti vocali, è facile dimenticare l'obiettivo primario di un sistema audio: la qualità del suono. Sony, con il suo BRAVIA Theatre System 6, fa una scommessa coraggiosa e controcorrente: elimina tutto ciò che può essere considerato un "vezzo" tecnologico per concentrare ogni risorsa ingegneristica sulla pura performance acustica. Il risultato è un sistema 5.1 fisico che offre una potenza da home cinema a un prezzo aggressivo, democratizzando un'esperienza che finora richiedeva budget ben più elevati.

La domanda non è tanto cosa manca a questo sistema, ma se ciò che offre rappresenti il miglior rapporto performance/prezzo per chi cerca un'immersività cinematografica senza compromessi. A nostro avviso, la risposta è un sonoro sì.

Recensione in 1 minuto

Il Sony BRAVIA Theatre System 6 rappresenta una scelta coraggiosa in un mercato ossessionato dalle funzioni smart. Sony ha deciso di eliminare Wi-Fi, assistenti vocali e multi-room per concentrare ogni risorsa sulla pura qualità sonora, e il risultato è straordinario.

Il sistema si compone di una soundbar passiva, un imponente subwoofer che funge da cervello del sistema e due satelliti surround posteriori. L'installazione è semplicissima: tutto si collega al subwoofer, che poi alimenta la barra tramite un cavo proprietario. Questa architettura centralizzata garantisce un'integrità del segnale ottimale senza complesse configurazioni.

La vera forza di questo sistema è il surround fisico a 360 gradi. I diffusori posteriori creano un campo sonoro reale e tangibile che nessuna virtualizzazione può replicare in questa fascia di prezzo. La dinamica è notevole, il subwoofer eroga basse profonde e controllate, e la pressione sonora può riempire senza sforzo una stanza di medie dimensioni.

Certo, manca il Wi-Fi e c'è solo il Bluetooth per lo streaming, il subwoofer deve stare vicino alla TV per il collegamento HDMI, e i canali di altezza Dolby Atmos sono virtualizzati. Ma per chi cerca un'esperienza cinematografica autentica, questi compromessi sono più che accettabili. Sony ha dimostrato che eliminare il superfluo per puntare sulla sostanza è ancora una strategia vincente, offrendo prestazioni da sistema di categoria superiore a un prezzo democratico.

Architettura e scelte progettuali: un approccio radicale

L'analisi del BRAVIA Theatre System 6 non può che partire dalla sua architettura hardware, che è la chiave di volta dell'intero progetto. Il sistema si compone di una soundbar frontale, due satelliti surround posteriori e un imponente subwoofer. La prima, fondamentale scelta ingegneristica è che la soundbar è un'unità passiva. Tutta l'elettronica (amplificazione, processore sonoro e connessioni) è alloggiata all'interno del subwoofer, che agisce da vero e proprio “cervello” del sistema.

Immagine id 69428

Questa centralizzazione ha due conseguenze. La prima è una limitazione fisica: il cavo HDMI eARC del televisore va collegato al subwoofer, da cui parte un cavo a piattina proprietario per alimentare la barra. Ciò vincola il posizionamento del sub in prossimità del TV. La seconda, ben più importante, è una scelta di ottimizzazione: creando un sistema chiuso e cablato tra i componenti principali, Sony garantisce un'integrità del segnale ottimale e una sinergia hardware che non richiede complesse configurazioni software da parte dell'utente. L’installazione infatti è davvero semplice, e in una manciata di minuti avrete il vostro sistema pronto per il primo utilizzo. 

La qualità costruttiva è solida e orientata alla resa acustica. I driver frontali e surround utilizzano la tecnologia Sony X-Balanced, con un diaframma di forma rettangolare che massimizza l'area di superficie per una maggiore pressione sonora e una minore distorsione. Anche i satelliti posteriori, collegati via cavo a un ricevitore wireless compatto, seguono la stessa filosofia. Si tratta di una soluzione ibrida che elimina i cavi che attraversano la stanza, ma che garantisce a ogni diffusore un'alimentazione stabile e un segnale pulito, privilegiando l'affidabilità sulla comodità assoluta.

Connettività e funzionalità: i costi del risparmio

Qui si palesa la scelta più radicale di Sony. Il sistema è totalmente privo di connettività Wi-Fi. L'unico modo per lo streaming wireless è tramite Bluetooth; ma non c’è un modo ovvio e semplice di attivare la modalità di pairing. Bisogna passare dall’applicazione Bravia Connect, che a volte funziona benissimo ma altre volte dà qualche grattacapo di troppo.

Sicuramente eliminare il modulo Wi-Fi e tutto il software necessario per gestire protocolli di rete, multi-room e assistenti vocali ha permesso di tagliare i costi di produzione e di investire altrove.

Per l'utente a cui questo sistema si rivolge, ovvero l'appassionato di cinema, questa mancanza è tutt'altro che un dramma. L'esperienza principale avviene tramite la connessione HDMI eARC, che veicola l'audio non compresso dal televisore. Le funzioni smart, in questo contesto, sono un extra costoso e non indispensabile. La possibilità di usare il Bluetooth per un ascolto musicale occasionale è più che sufficiente.

Immagine id 69427

Sul fronte dei formati, il sistema è pienamente compatibile con Dolby Atmos e DTS:X. L'implementazione dei canali di altezza è affidata a una virtualizzazione tramite il Vertical Surround Engine. Sebbene una soluzione con driver fisici up-firing sia tecnicamente superiore, quella di Sony è una scelta di compromesso intelligente, che offre un assaggio di tridimensionalità senza far lievitare il costo del prodotto.

Prestazioni: la potenza al centro di tutto

Arriviamo al cuore del prodotto, dove la strategia di Sony si dimostra vincente. Quando si riproduce un film, il BRAVIA Theatre System 6 offre una performance semplicemente eccellente per il suo prezzo. La dinamica è notevole, la pressione sonora che è in grado di generare può riempire senza sforzo una stanza di medie dimensioni e l'impatto complessivo è quello di un sistema di categoria superiore.

Il subwoofer eroga basse frequenze potenti, profonde e controllate, che donano un peso straordinario a ogni scena d'azione. Ma il vero vantaggio competitivo è dato dai diffusori surround fisici. La loro presenza trasforma l'ascolto, creando un campo sonoro a 360 gradi reale e tangibile. Gli effetti sono posizionati con precisione alle spalle e ai lati dello spettatore, garantendo un livello di immersività che nessuna soundbar basata su surround virtuale può replicare in questa fascia di prezzo. Se sulla barra ci fossero stati anche degli altoparlanti upfiring, rivolti verso l’alto, ci sarebbe stato davvero tutto ciò che si può chiedere. 

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La gestione dei formati multicanale è ottima sul piano orizzontale. La virtualizzazione dei canali di altezza per l'Atmos è funzionale, aggiunge un po' di ariosità alla scena, ma non è ovviamente paragonabile a un sistema con altoparlanti dedicati. Tuttavia, è un bonus gradito, non il fulcro dell'esperienza. Il vero spettacolo è l'avvolgente e potente bolla sonora creata dal 5.1 reale.

Per chi è davvero questo sistema?

Il Sony BRAVIA Theatre System 6 è un trionfo di ingegneria focalizzata. È la dimostrazione che, con scelte progettuali mirate e coraggiose, è ancora possibile offrire un prodotto ad alte prestazioni a un prezzo ragionevole. La decisione di sacrificare la connettività Wi-Fi e le funzioni smart è, a nostro avviso, una benedizione per il consumatore che bada alla sostanza.

Questo sistema è pensato per un utente ben preciso: l'appassionato di cinema che cerca il massimo impatto sonoro possibile per il proprio budget. È per chi preferisce la certezza di un surround fisico alla promessa di un surround virtuale, e che considera le funzioni smart un accessorio non indispensabile, un "vezzo" che altri prodotti fanno pagare a caro prezzo.

In conclusione, il suono è davvero ottimo per questo prezzo. Anzi, è ottimo proprio perché a questo prezzo Sony ha avuto il coraggio di eliminare il superfluo per concentrarsi su ciò che conta davvero: la potenza, la dinamica e l'immersività di un vero sistema home cinema.

 

  • Recensione in 1 minuto
  • Architettura e scelte progettuali: un approccio radicale
  • Connettività e funzionalità: i costi del risparmio
  • Prestazioni: la potenza al centro di tutto
  • Per chi è davvero questo sistema?
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