SpaceX Dragon V2: ecco la navicella spaziale del futuro

Elon Musk, il patron di SpaceX, ha presentato Dragon V2, la nuova e super tecnologica navicella spaziale statunitense che dal 2017 rimpiazzerà la Soyuz per i voli da e verso la ISS per gli equipaggi occidentali.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Questa notte il patron di SpaceX Elon Musk ha presentato il nuovo veicolo spaziale Dragon V2, che dal 2017 trasporterà gli astronauti occidentali da e verso la Stazione Spaziale Internazionale. Un progetto in corso da tempo, ma che oggi assume un ruolo chiave nella ricerca spaziale, dopo che la Russia ha deciso di chiudere ai passeggeri statunitensi i voli della Souyz.

All'indomani dell'annuncio russo Musk aveva twittato che ci avrebbe pensato lui a risolvere ogni problema, e il mantenimento della promessa suona come una risposta di tutti gli Stati Uniti alla minaccia russa. Non a caso l'annuncio ha avuto un risalto mediatico senza precedenti per eventi simili, e il pubblico ha espresso un tifo quasi da stadio.

SpaceX Dragon V2

Dragon V2 è basata sullo stesso design della Dragon prima versione, che ha già fatto quattro viaggi verso la ISS fra il 2012 e oggi. Quest'ultima però era solo un cargo,  mentre la nuova Dragon è adibita al trasporto passeggeri e offre sette posti.

"Quando abbiamo creato la prima Dragon non sapevamo come si progettava una navicella spaziale" ha ammesso candidamente Musk, che però ha aggiunto che nonostante questo "è stata una grande nave spaziale".

Rispetto ad allora le migliorie sono evidenti: con la Dragon 2 "si può atterrare ovunque sulla Terra con la precisione di un elicottero" e si può andare ben oltre la ISS, dato che "può trasportare sette astronauti per diversi giorni e ha una protezione termica migliorata" rispetto alla Dragon 1.

Musk l'ha definita un grande balzo in avanti nella tecnologia, e basta un'occhiata agli interni per rendersene conto. Li potete vedere nella galleria che pubblichiamo in questa pagina e i più curiosi possono fare un confronto con quelli della Soyuz. Tecnologicamente parlando, la prima novità rilevante è che Dragon 2 può attraccare autonomamente alla Stazione Spaziale Internazionale, a differenza della Dragon prima versione, a cui serve il supporto degli astronauti a bordo della Stazione, indispensabili per metterla in posizione manovrando il gigante braccio robotico.

Inoltre, la Dragon V2 dispone di otto dei nuovi motori SuperDraco, prodotti sempre da SpaceX e in grado di fornrie una spinta sufficiente per atterrare. La navicella inoltre è dotata di sensori che in caso di malfunzionamenti dei motori aprono un paracadute per rallentare la velocità d'impatto. Con lo stesso metodo può anche essere fatto un ammaraggio se non ci sono alternative.

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All'interno della navicella invece i comandi sono per lo più touch. Secondo alcuni ricordano il cruscotto delle vetture Tesla, sempre prodotte da Elon Musk, per altri invece riproducono la plancia di comando delle navicelle spaziali su Star Trek: voi cosa ne dite?

Uno degli elementi che Musk ha tenuto a sottolineare durante la presentazione è il fatto che Dragon 2 sia riutilizzabile. Anzi, proprio perché è capace di atterrare praticamente ovunque, le basta fare rifornimento di carburante per essere pronta a tornare nello Spazio in un brevissimo periodo di tempo.

Il fatto di poter riutilizzare sia la navicella sia il razzo Falcon 9 secondo SpaceX farà risparmiare decine di milioni di dollari in costi di volo. "Finché continuiamo a buttare via razzi e veicoli spaziali lo Spazio sarà sempre troppo costoso. Immaginate se gli aerei dovessero essere rottamati dopo ogni volo: solo poche persone potrebbero permettersi viaggi aerei".

Dragon V2 sembra davvero meravigliosa, ora resta da vedere come ribatteranno i principali contendenti per il contratto milionario con la NASA: che sono Boeing e Sierra Nevada Corporation. SpaceX sembra più avanti: intende testare un volo con equipaggio già il prossimo anno. I voli ufficiali fra ISS e Terra inizieranno dal 2017, al più tardi nel 2018. Non a caso, l'attuale contratto con la Russia per i viaggi con la Soyuz scade proprio nel 2018 e vale 457,9 milioni di dollari (60 milioni di dollari a posto).