Stephen Hawking, ci restano solo 1000 anni sulla Terra

Stephen Hawking tiene una lezione di vita all'Università di Cambridge: ci restano sì e no 1000 anni da vivere sulla Terra, per sopravvivere dovremo migrare su Marte. Però non smettete di guardare avanti.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Probabilmente ci restano circa 1000 anni da vivere sulla Terra, parola di Stephen Hawking, che ammonisce: l'unica cosa che ci potrebbe salvare dall'estinzione certa è la creazione di colonie in qualche altro posto del Sistema Solare. Non è la prima volta che il fisico britannico insiste su questo punto, certo è che avere "una data di scadenza" fa un certo effetto.

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Foto: © timurock / Depositphotos

"Dobbiamo continuare ad andare nello Spazio per il futuro dell'umanità" ha sottolineato Hawking durante uno dei suoi interventi presso l'università di Cambridge. "Non penso che sopravvivremo altri 1000 anni senza fuggire dal nostro fragile pianeta" ha concluso.

La questione è semplice dal suo punto di vista: gli esseri umani sono inclini a commettere gli stessi errori più e più volte, per questo "armi autonome potenti" potrebbero avere gravi conseguenze per l'umanità. Questa volta non si parla solo delle intelligenze artificiali (argomento caro ad Hawking, che non ha mancato di sollevare anche questa volta), ma di un mix fra gli effetti potenzialmente devastanti del cambiamento climatico, le pandemie globali causate dalla resistenza agli antibiotici, dagli ordigni nucleari in mano alle grandi potenze.

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Che fare quindi? Prepararsi alla più grande migrazione umana mai avvenuta, dalla Terra verso un altro pianeta, come per esempio Marte. Certo non sarà facile, anzi, secondo le stime di Hawking per avere colonie umane autosufficienti su Marte ci vorranno circa altri 100 anni, quindi nel frattempo dovremo stare molto attenti e prendere provvedimenti per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, di modo da poter continuare le coltivazioni, preservare le nostre coste e la fauna e flora marine.

Anche perché non dimentichiamo gli alieni, un altro punto cardine della visione di Hawking: se sono aggressivi vedranno in noi un nemico indebolito, padrone di un pianeta abitabile che potrebbe cadere facile preda. Se non lo sono, gli aggressivi saremmo noi e finiremmo comunque per scatenare una guerra contro gli alieni.

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La sua visione ci può sembrare orribile, ma Hawking - forse grazie alla sua battaglia quotidiana con la malattia - riesce ad essere ottimista visto che abbiamo ancora tempo da vivere e per fare ricerca, ed esorta gli studenti presenti alla sua lezione di ricordarsi di "guardare in alto verso le stelle e non verso il basso i nostri piedi". E di cercare "di dare un senso a ciò che vedete, meravigliatevi del fatto che l'Universo esiste, e siate curiosi [perché] per quanto la vita possa sembrare difficile, c'è sempre qualcosa che si può fare".