Tassa sui link sempre più vicina in Germania

Il Bundesrat ha votato sì alla tassazione degli aggregatori di notizie online. A breve il testo sarà legge, ma la Federazione tedesca degli editori di riviste non è soddisfatta. La prima bozza era molto più restrittiva.

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a cura di Dario D'Elia

Il Bundesrat, ovvero il Consiglio Federale tedesco, ha approvato la tassazione degli aggregatori di notizie online come ad esempio Google News. La proposta era già passata a inizio mese al Bundestag, il Parlamento Federale. Adesso manca solo l'esame del Governo e la firma del Presidente Joachim Gauck affinché il testo si trasformi in legge federale.

In pratica la norma prevede per tutti gli aggregatori e i siti web il pagamento di royalties su ogni contenuto non-proprietario pubblicato online. L'unica eccezione è rappresentata dagli snippets, i brevi frammenti di testo che ad esempio accompagnano i titoli presenti su Google News.

Bundesrat 

La Federazione tedesca degli editori di magazine (VDZ), per altro promotrice dell'iniziativa, si è schierata contro la nuova legge perché avrebbe perso la consistenza della prima bozza. Inizialmente gli editori avevano chiesto alla politica di obbligare gli aggregatori a pagare anche per le snippets, insomma per qualsiasi pezzetto di testo. Ma la commissione del Bundestag, che si è occupata della questione, ha ammorbidito il tiro e individuato un compromesso che ha riscosso diffuso consenso.

Joachim Gauck potrebbe non firmare se fossero rilevati i rischi di incostituzionalità denunciati dal VDZ, ma al momento nessuno si sbilancia in tal senso.

Google aveva accolto positivamente il voto del Bundestag e sarà felice di quello recente del Bundestag. Il motivo è chiaro: non sarà costretta a pagare nulla per la pubblicazione di snippets, link e brevi testi. Google News e Google Search potranno proseguire in ogni attività senza violare alcuna norma.