Tecnologia Synamedia per stanare chi condivide (troppo) le credenziali dei servizi streaming

Synamedia Credentials Sharing Insight è una tecnologia che consentirà ai servizi streaming di stanare gli abbonati che abusano della condivisione degli accessi.

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a cura di Dario D'Elia

I servizi streaming a pagamento, come ad esempio Netflix o Spotify, potrebbero stanare agevolmente gli abusi legati alla condivisione degli abbonamenti sfruttando una nuova tecnologia sviluppata da Synamedia. L’azienda inglese ha presentato al CES di Las Vegas "Credentials Sharing Insight", una soluzione basata su machine learning capace di individuare chi condivide password. Se da una parte i provider di contenuti prevedono formule ad abbonamento multi-account, dall’altra bisogna riconoscere che molti ne approfittano, magari anche lucrandoci. Park Associates ha stimato non a caso che nel 2021 il fatturato pay-tv di 9,9 miliardi di dollari e OTT di 1,2 miliardi di dollari andrà perso proprio a causa della "condivisione" delle credenziali.

Ma come funziona? In pratica un servizio streaming acquista un accesso alla piattaforma Synamedia, che immediatamente avvia un’analisi dei dati di tutti gli utenti. Rileva ad esempio la località di accesso, il tipo di contenuto, gli orari, il dispositivo, etc. E poi elabora degli schemi (pattern) che indicano l’eventuale condivisione di password e un punteggio di probabilità.

"Uno schema tipico potrebbe essere quando un abbonato sta guardando simultaneamente un contenuto sulla costa Est e quella Ovest statunitense", ha spiegato a The Verge Jean-Marc Racine, CTO di Synamedia. "È improbabile che possa essere la stessa persona".

Dopo l’analisi il provider di contenuti può decidere come reagire. Nel caso in cui appaia evidente che le credenziali siano state vendute a numerosi utenti, potrebbe procedere con la sospensione degli account. In uno scenario meno impattante semplicemente suggerire via mail all’abbonato di passare a una formula premium.

Il vantaggio del machine learning è che nel tempo si adegua ai comportamenti degli utenti, evitando come avviene con i più diffusi e rigidi algoritmi (aggiornati manualmente) di incappare in troppi falsi positivi.

La questione di fondo è che l’industria del video-streaming sta maturando e sebbene inizialmente abbia chiuso un occhio di fronte agli abusi oggi non se lo può più permettere.

Credentials Sharing Insight al momento è in fase di test: numerose aziende lo stanno provando, ma i nomi non sono stati divulgati. L’unica certezza è che Synamedia vanta già clienti di peso come AT&T, Comcast, Disney, Verizon e Sky. E proprio quest’ultima, ironia della sorte, ieri ha annunciato di aver acquisito una quota della società.