Tecnologie robotiche, l’Europa pensa a un programma di sviluppo a guida italiana

Robotics Flagship è la proposta di progetto a guida italiana che sarà valutato dalla Commissione Europea per un finanziamento di un miliardo in dieci anni.

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a cura di Alessandro Crea

Un progetto che coinvolge una comunità scientifica di oltre 800 esperti in Italia e tutta Europa, con il supporto di scienziati da Stati Uniti, in Giappone e altri paesi di tutto il mondo, per sviluppare i robot e l’intelligenza artificiale del futuro, avendo come valore centrale la sostenibilità economica, sociale e ambientale: è Flagship Robotics, la proposta di progetto che il team internazionale guidato da Cecilia Laschi, della Scuola Superiore Sant’Anna, e Barbara Mazzolai, dell’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia, ha proposto alla Commissione Europea.

Quest'ultima sceglierà entro il 2020 i progetti su cui investire ben un miliardo di euro in dieci anni per garantire all’Europa una posizione leader in uno dei più promettenti settori emergenti della tecnologia. I sei progetti finalisti saranno comunicati il 4 dicembre a Vienna, durante la conferenza ICT2018, e riceveranno un finanziamento per un anno di attività scientifiche preparatorie.

L’Europa riveste già oggi un ruolo leader in settori come robotica, automazione, meccatronica e digital manufacturing, ma sempre intesi in modo separato. La Robotics Flagship si propone di capitalizzare le competenze presenti nei più avanzati laboratori di ricerca e industrie europei per definire un programma di sviluppo unico che renda l’Europa un continente leader in robotica e in intelligenza artificiale, superando paesi concorrenti come USA, Korea e Cina.

Robotics Flagship si propone di diventare il primo programma europeo di robotica in grado di coniugare gli aspetti scientifici e tecnologici con quelli sociali, culturali ed economici, portando innovazione in tutti i settori e progresso. La progettazione di robot e tecnologie intelligenti, infatti, non potrà prescindere da una riflessione sulle caratteristiche del nuovo sistema economico che li dovrà produrre e smaltire, ma soprattutto integrare con il lavoro umano, senza generare povertà o disoccupazione. La stessa interazione tra uomo, robot e AI, negli spazi privati e pubblici, dovrà essere ragionata in termini etici e legali. Scienza, tecnologia e società dovranno co-evolvere in modo nuovo.

Gli obiettivi del progetto ruotano attorno a 3 pilastri principali: 1) l’individuazione di nuovi materiali, approcci tecnologici e principi biologici necessari per rendere i robot capaci di adattarsi alle persone e all’ambiente in cui operano, con corpi dalle forme variabili, capaci di crescere, imparare, deformarsi e trovare da soli l’energia di cui hanno bisogno; 2) lo studio di nuovi modelli di sistema socio-economico e legislativo in grado di trarre vantaggio da un utilizzo diffuso della robotica, guidando la ridefinizione del mondo del lavoro e la trasformazione dei modelli sociali; 3) lo sviluppo di robot a basso impatto ambientale, contrastando il crescente e-waste, attraverso lo studio di materiali riciclabili e di soluzioni energetiche da fonti rinnovabili per alimentare i robot.