Telecom Italia-Telefonica: da Olivetti al reality trash

Il consiglio di amministrazione di Telecom Italia, fissato per giovedì, svelerà il destino dell'azienda.

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a cura di Dario D'Elia

Giovedì durante il prossimo consiglio di amministrazione di Telecom Italia potrà succedere di tutto, tranne la trasformazione dell'azienda da brutto anatroccolo in cigno. Per quello ci vorrà del tempo, oltre che a un nuovo miracolo italiano. La stampa finanziaria ormai rincorre ogni indiscrezione come se si trattasse di una telenovela con protagonista un ex partecipante del Gran Fratello. Scontato l'attributo "trash" considerato il rating di Moody’s, anche se l'azienda ribadisce di essere "solida".

Invece siamo di fronte a uno dei capitoli più bui della storia industriale italiana. E certamente la recente messa in onda della storia di Adriano Olivetti non aiuta: che fino hanno fatto quegli uomini, e soprattutto quelle imprese?

Adriano Olivetti

Oggi dobbiamo sorbirci quella storia di pianerottolo, raccontata dal Sole 24 Ore, su Marco Fossati, azionista con il 5% di Telecom, che (presumibilmente) tenta di vendere a Telefonica prima della grande operazione. "Tu quoque Marco", sembrano dire tutti gli azionisti di Telco, la holding che controlla l'ex monopolista. Certo, proprio lui che in queste ore cerca di azzerare il consiglio di amministrazione. L'obiettivo, sempre secondo il Sole, sarebbe quello di dar vita a una cordata anti-Telefonica.

"I soci italiani di Telco e i loro relativi consiglieri nel Cda di Telecom Italia dovrebbero avere la decenza di non fare dichiarazioni a favore di Telefonica soprattutto in conseguenza della loro uscita e cessione alla stessa", ha tuonato recentemente Fossati.

"Se fossero sinceri nelle loro espressioni non avrebbero dovuto vendere la loro posizione, lasciando tutte le minoranze in mano al comando di Telefonica. Non si tratta di dare il benestare per il comando a gruppi stranieri o italiani ma bensì se consegnare il comando della società a gruppi che realmente abbiano a cuore la valorizzazione di Telecom Italia oppure opportunisticamente i propri interessi, sborsando pochi denari e tenendo in minoranza l’85% dell'azionariato".

Reality (2012 - Matteo Garrone)

Ogni riferimento esplicito a Mediobanca, Assicurazioni Generali e Intesa Sanpaolo è voluto e non casuale. In ogni caso il pensiero corre a giovedì, quando l'AD Marco Patuano presenterà il nuovo piano industriale, leggermente corretto dopo le dimissioni di Franco Bernabè.

Il documento, secondo indiscrezioni, dovrebbe prevedere la societarizzazione di alcune aree di attività, la vendita delle torri di trasmissione, la vendita di immobili per circa un miliardo, la cessione di Telecom Argentina e l’azzeramento dei dividendi. Pare che per l'asset sudamericano vi sia già un'offerta sul tavolo, ma l'entità è sconosciuta. Infine non si esclude un aumento di capitale di circa 1,3-1,5 miliardi di euro per dare un po' di ossigeno ai conti.

Questo punto, secondo La Repubblica, sarebbe stato discusso dallo stesso Cesar Alierta, presidente di Telefonica, durante l'incontro con il premier Letta. Si suppone che gli spagnoli abbiano sbandierato l'iniezione di capitali per bloccare l'eventuale modifica della legge sull'OPA. Se il Governo dovesse decidere di introdurre una seconda soglia basata sul controllo di fatto, Telefonica sarebbe costretta a un'offerta pubblica di scambio. E di conseguenza l'assunzione dei debiti di Telecom Italia: 27 miliardi di euro. Sommati ai suoi sarebbe a quota 80 miliardi di euro.

Dicevamo di Olivetti?