Telecom: nostra la rete, vostri gli investimenti

Franco Bernabè parla delle sfide generate dai colossi come Google, ridimensionando il problema della proprietà della rete fisica

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a cura di Dario D'Elia

Telecom Italia è spaventata da Apple e Google. Franco Bernabè, amministratore delegato dell'ex-monopolista, è appena tornato da Londra dove ha partecipato al Google Zeitgeist Conference, rilevando di fatto il pericolo generato dai fornitori di servizi.

"Sono soggetti che possono essere dei formidabili alleati in fase di espansione dei mercati ma che possono diventare anche potenzialmente pericolosi nei periodi di veloce consolidamento come quello che stiamo vivendo", ha spiegato Bernabè nell'intervista a La Repubblica.

Insomma, il rischio è che i "trasportatori" di dati rimangano fuori dal grande business dei contenuti e dei servizi a valore aggiunto. Per l'AD di Telecom Italia, quindi, è di fondamentale importanza "capire dove si svilupperà in futuro l'intelligenza della rete, se dentro o fuori di essa". A suo parere, quindi, "parlare della proprietà della rete fisica, come si è fatto recentemente in Italia, significa non capire il punto essenziale del problema".

Incalzato dal giornalista Giovanni Pons, Bernabè ha ammesso l'esigenza di nuovi investimenti per le infrastrutture di rete e la riduzione del digital divide. Impegni che dovranno essere assunti dal Governo, o comunque da più soggetti "per fare più investimenti". Telecom Italia, com'è risaputo, ha 34 miliardi di euro di debito.

Il piano Caio – che è recentemente comparso in versione completa su Wikileaks – per Bernabè sembra non contare nulla: meglio aspettare le intenzioni del Governo, a suo parere.

Per quanto riguarda infine Telefonica, ancora un volta è stata esclusa la possibilità di una fusione e rilanciato il progetto di partnership industriale.