Tim, Vodafone e Wind scorrette con i consumatori?

Tim, Vodafone e Wind avrebbero fornito agli utenti servizi a pagamento non richiesti e addebitato i relativi importi sul credito telefonico, secondo l'AGCM.

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a cura di Dario D'Elia

Il Garante del Mercato ha aperto un'istruttoria a carico di Tim, Vodafone e Wind per pratiche commerciali scorrette, e non solo, realizzate tra ottobre 2013 e giugno 2014. Da rilevare che le indagini sono state avviate a seguito di segnalazioni dell'Adiconsum.

I tre operatori avrebbero fornito agli utenti di telefonia mobile "servizi a pagamento (cd. servizi premium) non richiesti e/o richiesti inconsapevolmente e addebitato i relativi importi sul credito telefonico dei consumatori". Nello specifico si parla dell'omissione di informazioni e/o la diffusione di informazioni non rispondenti al vero circa l’oggetto del contratto.

AGCM

In particolare "l'abilitazione dell'utente alla ricezione di servizi a pagamento durante la navigazione in mobilità, le caratteristiche essenziali, le modalità di fornitura e di pagamento dei suddetti servizi, nonché circa l'esistenza del blocco selettivo e la necessità per l'utente di doversi attivare mediante una richiesta esplicita di adesione alla procedura di blocco".

In secondo luogo sarebbe stato attivato un sistema automatico di trasferimento del numero di telefono dell'utente dal gestore ai Content Service Provider (CSP), che editano i contenuti digitali a pagamento e il successivo addebito automatico del servizio sul credito telefonico dell'utente senza che quest'ultimo abbia mai inserito il proprio numero telefonico.

Tim avrebbe anche consentito ai Content Service Provider di usare "modalità di presentazione dei messaggi volti a promuovere i servizi a pagamento (link, pop up e banner presenti nelle app o sui siti web) contenenti informazioni non rispondenti al vero e/o omissioni informative circa gli elementi principali dell'offerta (caratteristiche, prezzo etc.) e i diritti dei consumatori nella contrattazione a distanza (recesso ecc.)".

In pratica si sarebbero concretizzati meccanismi che in modo accidentale, o senza volontà dei consumatori, hanno portato ad addebiti sul credito telefonico.

A questo punto non resta che attendere le difese dei singoli operatori, dopodiché il Garante deciderà sul da farsi. Nel frattempo Adiconsum sta raccogliendo le adesioni per un'azione legale volta a ottenere i rimborsi.