TIM, Vodafone e Wind si inventano il canone di quattro settimane: rincaro annuale dell'8%

Tim, Vodafone e Wind hanno deciso di trasformare il canone mensile in quadri-settimanale. Si stima un aumento dei costi annuali dell'8%.

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a cura di Dario D'Elia

TIM, Vodafone e Wind hanno avuto un'intuizione geniale per spremere il portafogli dei clienti: far pagare il canone ogni 28 giorni (4 settimane) invece che una volta al mese. In questo modo possono incamerare circa l'8% in più senza colpo ferire: ecco una sorta di tredicesima mensilità occulta.

"Queste rimodulazioni le fanno sempre in piena estate, quando forse c'è meno attenzione da parte degli utenti", ha tuonato Marco Pierani, responsabile rapporti istituzionali di Altroconsumo. La difesa è di prassi: gli operatori parlando di "semplificazione e di maggiore trasparenza per gli utenti nella gestione dei rinnovi".

portafogli

Entrando nello specifico bisogna sottolineare che la novità verrà introdotta in modi diversi. TIM la applicherà sia alle nuove che alle vecchie offerte dal 2 agosto – l'invio degli SMS informativi è già iniziato. Per indorare la pillola ha deciso però di regalare per tre mesi le chiamate domenicali.

Vodafone e Wind invece applicheranno la variazione esclusivamente alle nuove offerte, quindi ai nuovi abbonati. L'offerta 500 minuti di Vodafone da 15 euro al mese, adesso è diventata di 400 minuti per quattro settimane. Wind All Inclusive da 500 minuti, 500 SMS e 1 GB prima a 12 euro al mese migliora, e ora offre 500 minuti, SMS illimitati e 2 GB a 10 euro ogni quattro settimane.

3 Italia per ora sembra aver deciso di non seguire i concorrenti su questa strada, anche se in verità bisogna ricordare che applica da tempo le soglie settimanali.

Le associazioni dei consumatori ricordano che le variazioni tariffarie sulle offerte già attive consentono per legge il diritto di disdetta gratuita. Forse potrebbe essere l'occasione giusta, a patto che non si abbia anche uno smartphone in abbinamento. Nel caso le penali sono sempre sconvenienti.

Non è da escludere comunque nelle prossime settimane un'interrogazione al Garante da parte delle associazioni.