Tutti i segreti hi-tech della Nazionale di Prandelli

Grazie a un'intervista esclusiva con lo staff tecnico della Nazionale italiana di calcio, Tom's Hardware è in grado di svelare tutte le novità tecnologiche introdotte negli allenamenti.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

"Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio", scriveva Jorge Luis Borges. Ed è questo il segreto di uno degli sport più amati del mondo, anche quando si parla di tecnologia. Perché c'è davvero da essere impressionati a sentir parlare lo staff tecnico della nostra Nazionale di calcio. Uomini che ti immagini con i camici bianchi, ma che indossano gli scarpini con i tacchetti. Hanno i piedi ben saldi nell'erba e vogliono conoscere l'atleta per rendere grande l'uomo; o forse il contrario.

"Abbiamo riferito le informazioni che dovevamo al Mister, ma poi le scelte non sono state fatte per colpa o merito della condizione fisica", dice a Tom's Hardware uno dei responsabili dello staff tecnico, Renzo Casellato, pensando alla selezione. "Tutti hanno lavorato con dedizione e impegno. Le valutazioni erano mediamente eccellenti. Chi meglio in alcuni test, chi in altri". Il riferimento sembra più o meno esplicito all'esclusione di Giuseppe Rossi, l'attaccante della Fiorentina reduce da un infortunio ma potenzialmente molto utile alla Nazionale.

La Nazionale

È un lavoro di equipe quello dello staff tecnico. Oltre all'allenatore Prandelli e il suo vice Pin, ci sono il responsabile portieri Di Palma, il preparatore atletico Venturati, i preparatori tecnici Casellato e Viscidi, i medici Castellacci e Gatteschi, le nutrizioniste e tanti altri professionisti.

Esiste una Nazionale che va in campo, ma anche una famiglia allargata che soffre ai margini. Tutti concentrati per far lavorare al meglio quelle "macchine" sofisticate che sono i calciatori (che macchine non sono).

Le tecnologie aiutano a interpretare la realtà, i segnali del corpo, la fatica, l'energia, l'impegno e mille altri parametri che un tempo si tentavano di intuire con lo sguardo. Come facevano i vecchi medici di campagna, privi di qualsiasi tipo di strumentazione.