TV a 360 Hz con vero 3D senza occhialini dal MIT

Dal MIT Media Lab arriva un'idea che potrà tradursi presto in schermi TV 3D che non richiedono l'utilizzo di occhiali, e capaci persino di dare l'illusione della prospettiva.

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a cura di Alberto De Bernardi

Una ricerca del MIT potrebbe avvicinare di molto il debutto commerciale di una tecnologia 3D "glass-free", fruibile cioè senza i fastidiosi occhiali che tutti conosciamo.

Non si parla in questo caso di tecnologia olografica, che rimane il punto di arrivo della visione 3D (le immagini olografiche variano la prospettiva in funzione dell'angolo visivo, realizzando un vero 3D) ma che appare ancora molto lontana da uno sbocco commerciale.

La sovrapposizione dei tre pattern superiori crea l'immagine finale qui sopra - clicca per ingrandire

La soluzione del MIT Media Lab, presentata al Siggraph, è in qualche modo intermedia tra il 3D attuale e la visione olografica; forse meno impressionante, ma decisamente più concreta. Sfrutta la sovrapposizione di diversi strati LCD, esattamente come fa lo schermo del Nintendo 3DS.

Laddove però lo schermo del 3DS usa solo 2 strati, con quello inferiore che si occupa di bloccare selettivamente la retroilluminazione a prescindere dall'immagine mostrata dallo strato superiore (una tecnica nota da molti anni), la ricerca del MIT punta a ottenere pattern legati tra loro da opportuni algoritmi, e per questo capaci di creare immagini variabili al variare della prospettiva. Il risultato è stato ottenuto aggiungendo un terzo livello, un terzo pattern, ricavato tramite algoritmi non dissimili da quelli utilizzati per la costruzione di immagini tomografiche all'interno delle TAC.

Il segreto di questa tecnologia è in effetti tutto nell'algoritmo di calcolo dei pattern, e in particolare nella sua efficacia nell'individuare quelle parti della scena che non cambiano in funziona dell'angolo di osservazione (aspetto cruciale per ridurre la quantità di informazioni ridondanti da inviare al display).

Dal punto di vista hardware, a causa del terzo livello, un tale display richiederebbe una frequenza di refresh più elevata degli attuali, e pari per la precisione a 360 Hz. Considerato che oggi molte TV lavorano a 240 Hz, e che gli schermi a 240 Hz sono apparsi a pochissimi anni di distanza dai primi pannelli a 120 Hz, il traguardo dei 360 Hz sembra comunque raggiungibile in tempi brevi.