Una batteria da 200.000 cicli di carica, eredità per figli

Un team di ricercatori della University of California sta sviluppando una batteria capace di 200mila cicli di carica e scarica. Una rivoluzione per il settore mobile.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Se il portatile, il tablet o lo smartphone non vi abbandonano per problemi hardware state certi che la prima a scaricarvi sarà la batteria. Dopo qualche anno, a seconda degli usi, i tradizionali pacchetti batteria degradano nell'autonomia. Oggi si parla di qualche centinaio di cicli di carica/scarica (tra 300 e 500), ma domani grazie alla scoperta di un gruppo di ricercatori della University of California potrebbero diventare 200.000.

all powered up

In un test di laboratorio della durata di circa 3 mesi grazie a un abbinamento inconsueto di materiali sono riusciti a ottenere un ciclo di vita senza precedenti. Si parla di "una media di 94%-06% di efficienza coulombica" senza riduzione di capacità, potenza e rotture.

Il dottorando Mya Le Thai, che è a capo del team, ha sviluppato una nanobatteria avvolgendo nanofili d'oro in diossido di manganese con un gel elettrolita. Di solito i nanofili degradano dopo 8.000 cicli a causa dello stress fisico provocato dal ricarica e scarica. L'adozione del gel pare aver "plasticizzato l'ossido di metallo della batteria" aumentandone la longevità.

Si tratta ancora di una fase iniziale di sviluppo, ma il giorno che il progetto sarà terminato le batterie impiegate nel mercato consumer potranno compiere un salto epocale.

Per altro già dal prossimo anno è confermato lo sbarco sul mercato delle prime batterie per smartphone della SolidEnergy che promettono di raddoppiare - a fronte dello stesso ingombro - il livello di carica elettrica. In pratica con metà delle dimensioni di una batteria iPhone si può disporre già di 2,000 mAh.

Insomma, quello che per anni è sembrato un settore un po' bloccato, ha spinto il piede sull'acceleratore dell'innovazione.