Washington si oppone alla tassa europea su Google

L'Ambasciatore statunitense presso l'Unione Europea ha espresso parere negativo sull'introduzione di una tassa europea applicata ai service provider. Si profila uno scontro tra gli over-the-top come Google ed ETNO, l'associazione degli ex monopolisti TLC.

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a cura di Dario D'Elia

Gli Stati Uniti dicono no alla tassa europea sui service provider. La proposta di ETNO, l'associazione degli ex-monopolisti TLC, è stata sonoramente bocciata dall'Ambasciatore statunitense presso l'Unione Europea William Kennard. L'idea di tassare Google, Apple, Facebook e gli altri colossi del Web è stata cassata non solo da Washington ma anche dalle imprese del settore.

"Crediamo che l'attuale sistema abbia funzionato bene in passato e andrà bene anche per il futuro. Come diciamo negli Stati Uniti, se non è rotto non ripararlo. Parte della nostra posizione si basa sul fatto che non capiamo come possa funzionare la proposta ETNO. Pensiamo che apra la porta a un nuovo approccio sul traffico di terminazione Internet che è semplicemente impraticabile", ha commentato l'Ambasciatore.

Tassa su Google?

Gli ex monopolisti come ad esempio Telecom Italia e Deutsche Telekom sostengono che i cosiddetti over-the-top stiano abusando delle infrastrutture senza fornire nulla in cambio. Il traffico voce, dati e video è in aumento, ma i margini degli ISP non sembrano consentire sufficienti ricavi per far fronte allo sviluppo delle reti. Le International Telecommunications Rules (ITRs) saranno oggetto di revisione durante la prossima Conference on International Telecommunications (WCIT-12) di Dubai, a dicembre. La sensazione è che le lobby arriveranno allo scontro, e almeno per il momento non sembra profilarsi un compromesso.

"ETNO non sta domandando un inasprimento delle regole, ma mira a stabilire un punto di negoziazione commerciale. ETNO crede che l'equo compenso che viene ricevuto per il traffico e i ricavi degli operatori non dovrebbe essere sganciato dalle richieste di investimento generate dalla rapida crescita del traffico Internet", si legge nel documento ufficiale dell'organizzazione.