Wi-Fi gratuito, un regalo ai provider più forti

Assoprovider accusa le PA di favorire i provider più grandi per l'implementazione metropolita dei servizi wireless

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a cura di Dario D'Elia

Il Wi-Fi gratuito in città da chi è pagato realmente? Questa la domanda di Assoprovider, che potrebbe cogliere in fallo le pubbliche amministrazioni. Secondo l'associazione dei provider indipendenti, le risorse economiche investite nel wireless metropolitano gratuito sarebbero gestite con troppa "leggerezza".

"… le pubbliche amministrazioni facciano chiarezza sulle risorse economiche impegnate per realizzare reti Wi-Fi gratuite e sulle aziende che vengono pagate con i soldi della collettività (di tutti) per realizzare (di certo non gratuitamente) le infrastrutture necessarie per il Wi-Fi", denuncia l'associazione dal suo sito ufficiale.

"… infrastrutture che oltretutto avvantaggiano solo alcuni cittadini, quelli dotati dei mezzi per utilizzare Internet solo dove presente la copertura Wi-Fi e indipendentemente dalla loro capacità economica".

Insomma, al centro della questione la scelta delle pubbliche amministrazioni di favorire i provider consolidati, invece di sfruttare l'occasione per "creare infrastrutture intermedie (wholesale) utilizzabili da qualsiasi operatore alle medesime condizioni economiche".

Per Assoprovider questa opportunità è destinata in questo modo a trasformarsi in "un'occasione di arricchimento dei soliti noti a danno delle piccole aziende legate al territorio che realizzano infrastrutture senza godere di alcun aiuto pubblico con evidente distorsione del mercato e/o, peggio ancora, col rischio di gestioni economiche oscure".

La soluzione? "Gestione wholesale disaggregata con accesso non discriminatorio per tutti gli operatori". Assoprovider ha le idee chiare sulla strada da intraprendere.

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