Il Garante per la Concorrenza e il Mercato ha avviato un procedimento istruttorio sulla rimodulazione tariffaria attuata da Wind sull'offerta "All inclusive Special Edition". La questione è esplosa a febbraio, quando migliaia di clienti hanno scoperto che la tariffa che per 5 anni avrebbe dovuto offrirgli mensilmente 60 minuti di conversazione, 60 SMS e traffico Internet illimitato, era passata da 5 a 7 euro.
"Wind ha arricchito l'offerta Wind Digital, una delle più competitive del mercato, con ulteriori elementi di servizio. È stato infatti aumentato da 2 GB a 3 GB il volume di traffico Internet con un costo incrementale di soli 2 euro", aveva dichiarato Wind a Tom's Hardware. "Tale integrazione è stata comunicata con oltre 30 giorni di anticipo, dando ai clienti la possibilità di esercitare gratuitamente il diritto di recesso".
La vecchia tariffa Wind
Secondo Wind sarebbero stati rispettati i regolamenti che consentono ai clienti in caso di variazioni tariffarie di contratti (in essere) di sfilarsi senza penali o costi di disattivazione. Il diritto di recesso come sempre può essere infatti attuato inviando una raccomandata A.R. al seguente indirizzo: "Wind Telecomunicazioni SpA - Servizio Disdette - Casella Postale 14155 - Ufficio Postale Milano 65 - 20152".
Le associazione dei consumatori Unione Nazionale Consumatori e Altroconsumo però protestarono e decisero di rivolgersi al Garante. Si suppone infatti - e su questo punto l'AGCM dovrà fare chiarezza – che Wind abbia attuato pratiche commerciali scorrette (art. 20, 21 24 e 25 del Codice del Consumo) rimodulando unilateralmente l'offerta prima del decorso dei (promessi) cinque anni. Per altro non è chiaro se abbia fornito qualcosa in cambio ai vecchi abbonati che ai tempi decisero di aderire all'offerta spendendo 19 euro per l'attivazione.
Non resta che attendere l'esito della vicenda.