XGIMI MoGo 2 Pro: un proiettore piccolo, portatile e completo

La seconda generazione della famiglia MoGo di XGIMI migliora le caratteristiche tecniche e le tecnologie di calibrazione automatica, per un’eccellente flessibilità.

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a cura di Dario Orlandi

XGIMI ha appena lanciato la seconda generazione dei suoi proiettori portatili compatti MoGo; la famiglia è composta da MoGo 2 e MoGo 2 Pro, che condividono il design e una parte delle caratteristiche tecniche, per poi differenziarsi per la risoluzione nativa e altri dettagli che sottolineeremo nel corso della prova. L’oggetto di questa recensione è la versione Pro, variante più ricca e costosa della nuova lineup.

I nuovi MoGo 2 sono proiettori portatili, caratterizzati da dimensioni ridotte e un peso contenuto, che li rende facili da trasportare in una borsa o uno zaino: la forma è quella di un parallelepipedo con gli spigoli verticali arrotondati, con base di 10,7 x 12 cm e altezza di 16 cm circa.

Le forme e il design ricordano quelli di un altoparlante wireless, come per esempio la serie One di Sonos, anche se alcuni dettagli (primo fra tutti l’obbiettivo frontale) rendono subito evidente la funzione del device.

Il peso è di circa 1.070 g, a cui bisogna aggiungere anche il trasporto dell’alimentatore: quello incluso nella confezione, che integra un cavo di circa 2 metri, ha un peso di 230 g. Al contrario della prima generazione, infatti, i nuovi MoGo 2 non integrano una batteria, ma devono essere invece alimentati tramite la porta Usb-C presente sul retro del dispositivo.

XGIMI ha spiegato questa scelta di progettazione con il feedback raccolto dagli utenti: quasi sempre, infatti, anche la prima generazione era comunque utilizzata connessa alla rete elettrica, per avere la sicurezza che la proiezione non si interrompesse sul più bello.

In caso di necessità, si può comunque rendere superflua la presenza di una presa elettrica alimentando il dispositivo con un power bank, a patto che sia in grado di erogare almeno i 65 W assorbiti dal proiettore.

Audio migliorato

Lo spazio ricavato all’interno del device grazie alla rimozione della batteria ha permesso ai progettisti di aggiungere una sezione audio di qualità migliore, per la prima volta sviluppata internamente da XGIMI. Il MoGo 2 integra una coppia di altoparlanti da 8 W ed è in grado di gestire tutti i formati audio digitali più comuni nel settore multimediale, come Dolby Digital e Dolby Digital Plus.

La resa dell’audio è interessante, con una presenza insospettabile delle frequenze basse e un’ottima intellegibilità del parlato; non si tratta, naturalmente, di un sistema ad alta fedeltà, ma è più che sufficiente per l’uso a cui è destinato.

Bisogna però abituarsi alla provenienza del suono: al contrario di quanto accade normalmente con i televisori, infatti, l’audio non proviene dallo schermo ma da un altro punto della stanza; in alcuni casi, potrebbe addirittura trovarsi dietro gli spettatori.

Il funzionamento del woofer è visibile tramite una “finestra” trasparente che si trova lungo il lato posteriore del proiettore; il suo scopo è principalmente estetico, anche se offre un feedback visivo sulla riproduzione audio.

Sul pannello posteriore trovano posto quattro porte: quella di alimentazione in formato Usb-C, di cui abbiamo già parlato, una Usb di tipo A, utile per connettere ad esempio una memoria di massa esterna da cui attingere contenuti multimediali, un ingresso Hdmi 2.0 e un’uscita mini jack da 3,5 mm, a cui collegare un paio di cuffie o un altoparlante esterno.

Il supporto Bluetooth 5.0 consente anche la connessione di un altoparlante senza fili, mentre la connettività di rete è compatibile con lo standard Wi-Fi 5 (dual band, fino a 802.11ac). Sul pannello superiore si trova un unico pulsante di accensione spegnimento; il controllo del dispositivo è quindi affidato a un telecomando compatto e funzionale, che riprende in gran parte il layout tipico dei dispositivi Android TV.

Android sotto il cofano

L’ambiente operativo, infatti, è Android TV, che per la prima volta in un dispositivo XGIMI è stato aggiornato alla versione 11. Il sistema è dotato di 2 Gbyte di memoria Ram e 16 Gbyte di storage, a cui va sottratto lo spazio occupato dal sistema operativo.

La presenza di questo ambiente ha ricadute molto positive sull’usabilità generale del proiettore, che può essere utilizzato in molte circostanze senza bisogno di collegare una fonte esterna.

Il sistema supporta infatti il Play Store, che consente l’installazione delle app dei servizi di streaming più vari (da Prime Video a RaiPlay) e moltissimi altri software di ogni genere. Inoltre, l’ecosistema Android consente l’utilizzo della funzione Chromecast, per inviare i contenuti multimediali in modalità wireless da un dispositivo esterno.

La dotazione di app accessibili dallo store mostra però un paio di assenze di rilievo: non sono infatti disponibili Netflix e Apple TV+, perché questi servizi necessitano di una sorta di certificazione, che non è semplicissima né rapidissima da ottenere, specialmente per i produttori meno popolari.

Per questo motivo, nella confezione del dispositivo è presente un piccolo flyer che suggerisce lo scaricamento di un launcher dedicato, che dovrebbe consentire lo scaricamento di una versione di Netflix compatibile con il dispositivo.

Nel momento in cui scriviamo l’app non è ancora disponibile, per lo meno sul Play Store italiano; ma il device si trova attualmente in preordine, ed è lecito attendersi novità nel corso delle prossime settimane.

Il telecomando è compatibile anche con Google Assistant, sia per effettuare ricerche vocali sia per sfruttarne le altre funzioni di assistente vocale. Il microfono, comunque, è presente solo sul remote e richiede la pressione di un pulsante per essere attivato.

La funzione di proiezione

Il sistema di proiezione è basato sulla tecnologia DLP, con un DMD da 0,23”, e sfrutta una lampada a Led che consente di raggiungere una luminosità massima di 400 lumen, cresciuta rispetto ai 300 lumen della prima generazione. Questa è anche la differenza principale rispetto ai modelli di fascia più alta, che possono vantare potenze molto superiori.

L’output consente di ottenere risultati più che soddisfacenti in condizioni di luminosità ambientale controllata, specialmente se si proietta su una semplice parete; sfruttando invece un telo dedicato, che garantisce un guadagno superiore, il contrasto migliora ulteriormente e si può osare anche in situazioni di illuminazione più difficili.

Le caratteristiche del MoGo 2 Pro sono comunque piuttosto interessanti: la temperatura di colore è infatti calibrata a D65 mentre la copertura raggiunge il 90% dello spazio colore DCI P3.

Di grande impatto è la tecnologia Isa (Intelligent Screen Adaptation), che con questo modello raggiunge la versione 2.0. Grazie a una serie di sensori e algoritmi di calibrazione automatica, il proiettore regola automaticamente la messa a fuoco, l’allineamento e la geometria dello schermo, con un’efficacia davvero sorprendente.

Rispetto alla versione precedente della tecnologia, ora il MoGo 2 Pro riesce a svolgere queste funzioni senza bisogno di visualizzare un’immagine di calibrazione dedicata; il device non interrompe quindi la riproduzione delle immagini se, per esempio, qualcuno lo urta o muove il supporto su cui è collocato.

La tecnologia Isa è anche in grado di riconoscere eventuali “ostacoli” presenti sul muro, come finestre, mobili o quadri, e ritagliare l’immagine per collocarla nella porzione libera della parete, evitandoli; naturalmente, in questo modo si perde qualche pollice di dimensioni e una parte della risoluzione, che nella versione Pro raggiunge il Full HD nativo (il MoGo 2, invece, è limitato a 720p).

Il rapporto di proiezione è pari a 1,2:1 e l’azienda dichiara una diagonale che va da 40 a 200 pollici; il dato massimo è probabilmente un po’ ottimistico, e infatti XGIMI consiglia di rimanere quando possibile in un intervallo compreso tra 60 e 120 pollici.

I sensori integrati nel MoGo 2 Pro individuano anche la presenza di persone o animali domestici di fronte al proiettore; in questo caso, l’intensità luminosa diminuisce automaticamente per evitare di abbagliare gli astanti.

Impressioni d’uso

Il MoGo 2 Pro si è dimostrato un dispositivo versatile e ricco di funzioni, grazie in particolare all’integrazione dell’ambiente Android TV e alla presenza di una tecnologia di regolazione dell’immagine davvero efficace; è sufficiente posizionare il proiettore di fronte a una parete libera (o, meglio ancora a uno schermo di proiezione) e accenderlo, senza bisogno di preoccuparsi troppo delle regolazioni.

Questa versatilità trova riscontro anche nelle dimensioni davvero compatte e nel peso contenuto, che rendono il dispositivo davvero trasportabile, per una serata dedicata alla visione collettiva di un film o di un evento sportivo, o magari per una presentazione professionale improvvisata.

Le funzioni di gestione del dispositivo sono abbastanza ridotte, a tutto vantaggio della semplicità di utilizzo, ma quelle più importanti non mancano: è disponibile il supporto Hdr10, la regolazione personalizzata delle impostazioni cromatiche, una modalità gaming che riduce la latenza e perfino una funzione eco per risparmiare corrente.

Il device supporta anche la riproduzione di contenuti 3D, anche se naturalmente è necessario procurarsi separatamente gli occhiali necessari. Entro l’estate è stato annunciato anche uno stand specifico per collocare il proiettore in orizzontale e proiettare sul soffitto, una modalità d’uso a quanto pare piuttosto diffusa quando le pareti sono tutte occupate.

Sul pannello inferiore è presente un foro filettato da 1/4 di pollice, che consente l’installazione su un treppiede o su un altro sistema di montaggio; bisogna comunque considerare il peso non trascurabile, che richiede uno stand adeguatamente dimensionato.

Attualmente la lineup MoGo è disponibile in preordine sul sito ufficiale e su Amazon al prezzo di 399 euro per MoGo 2 e 599 per MoGo 2 Pro; la vendita presso la grande distribuzione specializzata inizierà invece il 25 aprile.