110.000 tra Volkswagen, Audi, Skoda e Seat a rischio incendio

La campagna di richiamo per il rischio incendio coinvolge 110,000 auto del Gruppo Volkswagen: la copertura motore si deforma e prende fuoco.

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a cura di Francesco Daghini

Brutte notizie per il Gruppo Volkswagen, che vede coinvolte circa 110.000 delle sue auto in un avvertimento emanato dalla KBA, l’autorità federale dei trasporti tedesca, nel quale si parla di un problema di assemblaggio che potrebbe portare a un incendio spontaneo su vari modelli di Volkswagen, Audi, Skoda e Seat.

Per il momento le autorità sono a conoscenza di 16 episodi in cui il fuoco è divampato da sotto il cofano dell’auto a causa di un fissaggio inadeguato della copertura del motore, che va quindi a contatto con parti incandescenti e finisce per prendere fuoco.

Il Gruppo Volkswagen si è quindi visto costretto ad avviare una importante campagna di richiamo, anche se ad oggi non è in grado di sostituire la copertura del motore ai veicoli che vengono portati in officina: le auto che arrivano in officina vengono semplicemente private della copertura del motore – così da azzerare il rischio di incendio – ma il pezzo sostitutivo arriverà in un secondo momento, quando la produzione del gruppo riprenderà a pieno ritmo.

Nelle 110.000 auto coinvolte nella cambiata di richiamo, 58.100 auto sono a marchio Volkswagen, tra cui troviamo modelli di Golf, Passat, Tiguan, T-Rock e Arteon; circa 30,000 delle auto coinvolte è a marchio Seat/Cupra, mentre le Audi sono poco più di 6.000. Infine, Skoda, coinvolta con circa 15.500 auto di cui poco più di 5.000 circolano sulle strade tedesche.

Skoda ha già diramato un comunicato ufficiale in cui afferma di aver richiamato modelli di Skoda Octavia, Karoq, Kodiaq e Superb spinti dal motore 2.0 TSI evo, la cui produzione è iniziata nel mese di agosto 2020; in alcuni casi la copertura del motore può deformarsi a causa del calore, e nel peggiore può scoppiare un vero e proprio incendio. Anche in questo caso Skoda non è in grado di garantire la sostituzione per tutte le auto coinvolte al momento, ma lo farà in futuro non appena la produzione sarà ripartita a pieno ritmo.