Aumentano i punti di ricarica, in barba a chi odia l'elettrico

La rete di ricarica italiana si espande: oltre 54.000 prese installate, segnando un incremento notevole nell'ultimo anno

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

La rete di colonnine di ricarica per auto elettriche in Italia continua a espandersi a ritmi impressionanti. Un rilevamento effettuato dall'associazione Motus-E mostra una crescita del 31,5% fino a marzo, raggiungendo 54.164 unità. Questo incremento si traduce in 12.991 nuove prese nell'arco di un anno e ben 3.486 installazioni in più nei primi mesi del 2024 rispetto al termine del 2023. Analizzando l’evoluzione nell’ultimo biennio, si registra un raddoppio del numero dei punti di ricarica disponibili.

Le colonnine sono sempre più comuni, ma la disposizione non è ancora omogenea
La crescita è stata incentivata in particolar modo dall'installazione di colonnine ad alta potenza. Il dato indica che il 34% delle nuove installazioni dell'ultimo anno rientra in questa categoria, sottolineando una spiccata preferenza per soluzioni di ricarica veloce e ultraveloce. Sul territorio nazionale, la regione Lombardia guida la classifica con 10.158 punti, seguita da Piemonte, Veneto, Lazio e Emilia-Romagna, dimostrando una distribuzione capillare delle infrastrutture di ricarica. In particolare, le province di Roma e Milano si distinguono per il numero rilevante di punti di accesso, seguite da Napoli, Torino e Brescia.

Il panorama della ricarica autostradale si è anch’esso evoluto significativamente: si contano 942 punti di ricarica, un netto aumento rispetto ai 559 di marzo 2023 e ai soli 150 di marzo 2022. Da sottolineare che l'85% di questi è di tipo veloce e il 61% ha una potenza superiore ai 150 kW. Oramai, il 40% delle aree di servizio autostradali offre punti di ricarica, indicatore di un miglioramento notevole dell'infrastruttura per la mobilità elettrica sulle lunghe distanze.

Il nuovo presidente di Motus-E, Fabio Pressi, esprime un cauto ottimismo riguardo la rapida espansione di questa infrastruttura, vedendola come un segnale positivo sia per il paese che per gli utenti interessati alla mobilità elettrica. Colpisce il fatto che questa crescita sia stata finora alimentata quasi esclusivamente da fondi privati. Un punto di attenzione rimane il ritardo nell'utilizzo dei fondi del Pnrr, per cui si attende l'apertura dei nuovi bandi di gara.