Auto elettriche, a rischio mezzo milione di posti di lavoro

La crescente diffusione di auto elettriche mette a rischio un enorme numero di posti di lavoro del settore automotive.

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a cura di Valentina Acri

La crescente diffusione di auto elettriche mette a rischio un enorme numero di posti di lavoro del settore automotive. A lanciare l'allarme è l'associazione europea della componentistica auto (Clepa), la stessa che calcola l’eventuale perdita di un numero complessivo di 501.000 posti di lavoro nella produzione di componenti per motori a combustione interna fino al 2040.

Contestualmente, l'associazione europea della componentistica auto calcola la creazione di 226.000 nuovi posti di lavoro per la produzione di componenti fondamentali per la realizzazione di auto elettriche. Le stime farebbero dunque riferimento ad una perdita netta di posti di lavoro a quota 275.000 entro il 2040, il 43% dunque dell'attuale numero di occupati nel settore di forniture per auto.

Non a caso, l’allarme lanciato da Clepa riguarda l'industria della componentistica che non avrebbe dunque le stesse capacità delle case costruttrici nel compensare un imminente cambio delle attività richieste dalla transizione energetica. Secondo l’associazione, i maggiori effetti negativi potrebbero ricadere sulla produzione automobilistica dei sette principali Paesi produttori di componenti per auto, ovvero Spagna, Francia, Germania, Italia, Polonia, Repubblica Ceca e Romania. Il nostro Paese potrebbe dunque subire un taglio dei lavoratori con una perdita del 79,7% nel periodo 2020-2040.

Attualmente, la filiera della componentistica in Italia ha un peso economico e occupazionale rilevante, considerando che i prodotti di questo comparto sono esportati e apprezzati in tutto il mondo; il saldo della bilancia commerciale è positivo per circa 5,5 miliardi di euro l’anno. La catena di fornitura italiana ed europea è fortemente integrata a livello internazionale, una caratteristica di cui l’approccio europeo alla decarbonizzazione della mobilità deve tener conto, ricordando l’importanza strategica di difendere la competitività del settore per il futuro della nostra industria e, in definitiva, delle nostre economie, ha commentato al proposito l'associazione italiana Anfia.

Non sottovalutiamo che una catena produttiva europea destinata alle batterie per auto elettriche potrebbe colpire i piccoli e medi produttori locali. Per la produzione di batterie saranno, infatti, richiesti specifici titoli di studio. A tal proposito, non possiamo però non ribadire quanto detto dalla Commissione europea al lancio del progetto della European Battery Alliance. Il lancio dell'Automotive Skills Alliance mira difatti a supportare sia le iniziative nazionali che regionali al fine di riqualificare i lavoratori del settore auto.

Tuttavia, secondo uno studio commissionato dall'associazione Platform for Electromobility il bilancio tra posti di lavoro persi e nuovi posti di lavoro sarà neutro anche con la transizione all'elettrico, con un mantenimento del numero di lavoratori nel settore auto dal 2020 al 2030.