Autostrade italiane, progetto avveniristico recupera l'energia cinetica delle auto

Con il sistema KEHV, Autostrade per l'Italia punta a raccogliere energia che andrebbe sprecata.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Autostrade per l'Italia sta percorrendo la strada dell'innovazione nel settore autostradale, puntando a una gestione sostenibile della rete con un progetto rivoluzionario chiamato Kinetic Energy Harvesting from Vehicles (KEHV). Si tratta di una soluzione che mira a sfruttare l'energia cinetica generata dai veicoli in decelerazione per produrre energia elettrica, evitando che questa venga dispersa sotto forma di calore dai freni dei veicoli.

Il progetto è stato sviluppato da Movyon, un centro per la ricerca e l'innovazione del Gruppo Autostrade per l'Italia. I test sono attualmente in corso sulla strada A1, all'area di servizio di Arno Est, e sono previsti ulteriori test in una pista di esazione nei mesi a venire.

L'obiettivo principale di Autostrade per l'Italia è quello di creare una piattaforma tecnologica integrata con i sistemi di gestione e monitoraggio dell'infrastruttura autostradale che possa produrre energia pulita, complementare all'energia fotovoltaica. In base alle prime stime, con il passaggio medio giornaliero di 9mila veicoli, un unico modulo potrebbe produrre fino a 30 Megawattora all'anno, equivalente a una riduzione di 11 tonnellate di emissioni di CO2; un consumo annuale di elettricità di un condominio di 10 famiglie.

Un esempio concreto di come questa tecnologia potrebbe essere applicata è la barriera autostradale di Firenze Ovest, che consuma circa 60 MWh/anno. Con l'installazione di due impianti KEHV, si potrebbe completamente eliminare la necessità di energia elettrica per la stazione.

Il cuore di questo progetto è l'impianto LYBRA, sviluppato dalla startup 20energy. Quando un veicolo passa sopra al modulo si attiva un generatore elettromeccanico e l'energia elettrica prodotta viene resa disponibile tramite un convertitore elettronico che la connette alla rete. In un'area di servizio, questa energia potrebbe essere utilizzata per alimentare l'illuminazione, la cartellonistica pubblicitaria e persino i punti di ricarica dei veicoli elettrici. 

Secondo le stime elaborate da Movyon, nelle barriere autostradali di Milano Nord e Milano Sud, con un traffico giornaliero medio di veicoli pesanti e leggeri, gli impianti potrebbero raggiungere una produzione annua complessiva di oltre 200 MWh per ciascuna stazione, un valore non così indifferente.